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Fondi e Fiumicino le due coste laziali più a rischio inondazione: sabato il convegno

Importante evento organizzato dall'associazione ambientalista "Fare Verde"

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Sono sette le nuove aree costiere italiane a rischio inondazione, per l’innalzamento del Mar Mediterraneo a causa dei cambiamenti climatici e delle caratteristiche geologiche della nostra penisola. È quanto ha stimato l'ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) attraverso nuove misure che indicano una "perdita" di decine di chilometri quadrati di territorio entro fine secolo. Ed una di queste è il litorale di Fondi. Dallo scorso mese di luglio è sicuramente uno dei temi al centro dell'attenzione e, nell'ambito di "VERDE c'è tanto da FARE", la due giorni di incontri e dibattiti organizzati dai Gruppi Locali di "Fare Verde" Fondi e Monte San Biagio, se ne parlerà approfonditamente.

“Negli ultimi 200 anni - sottolinea il geomorfologo Fabrizio Antonioli dell’ENEA - il livello medio degli oceani è aumentato a ritmi più rapidi rispetto agli ultimi 3mila anni, con un’accelerazione allarmante pari a 3,4 mm l’anno anno solo negli ultimi due decenni. Senza un drastico cambio di rotta nelle emissioni dei gas a effetto serra, l’aumento atteso del livello del mare entro il 2100 modificherà irreversibilmente la morfologia attuale del territorio italiano, con una previsione di allagamento fino a 5.500 km2 di pianura costiera, dove si concentra oltre la metà della popolazione italiana”.

“Finora - spiega il climatologo Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio di “Modellistica climatica e impatti” dell’ENEA - le nostre proiezioni di aumento del livello del mare si sono basate su dati dell’IPCC, la maggiore istituzione mondiale per il clima, che stimano l’innalzamento globale delle acque marine fino a quasi 1 metro al 2100. Ma questi dati difettano di dettagli regionali e per colmare questa lacuna stiamo realizzando un modello unico al mondo che combina diversi fattori, come la fusione dei ghiacci terrestri – principalmente da Groenlandia e Antartide – l’espansione termica dei mari e degli oceani per l’innalzamento della temperatura del Pianeta, l’intensificarsi di fenomeni meteorologici estremi e dalle maree, ma anche l’isostasia e i movimenti tettonici verticali che caratterizzano l’Italia, un paese geologicamente attivo dove si manifestano con grande frequenza bradisismi e terremoti anche nelle aree costiere”.

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