Nei giorni scorsi, personale del Commissariato di P.S. di Fondi ha denunciato in stato di libertà presso la Procura della Repubblica di Latina nr. 4 persone dedite alle truffe on line su internet. La prima indagine è scaturita da una denuncia presentata negli uffici del citato Commissariato, che riguardava l’acquisto di un cellulare su un noto sito di materiale elettronico; una volta concordato il prezzo, la somma veniva depositata all’offerente, tramite bonifico, verso un iban postale corrispondente ad una carta “postepay evolution” intestata ad una donna successivamente identificata. Atteso del tempo utile, l’oggetto non veniva mai recapitato all’acquirente, che si vedeva costretto a sporgere denuncia-querela nei confronti della donna. Analoga denuncia, sempre sporta a Fondi, riguardava l’acquisto su internet di una console di un famoso marchio completa di giochi al prezzo concordato. Anche in tal caso, dopo aver effettuato una ricarica postepay su una carta intestata ad una donna residente in provincia di Napoli, l’oggetto non è stato mai recapitato; pertanto, in collaborazione con personale del Commissariato di “Portici - Ercolano” veniva redatta elezione di domicilio nei confronti dell’autrice della truffa, trasmessa per competenza all’A.G. di Latina. Altro caso riguardava l’acquisto di un’auto usata Fiat Panda da parte di un cittadino fondano, che dopo averne concordato il prezzo in 3.000 euro, effettuava una ricarica su di una carta prepagata postepay a mezzo bonifico on line intestata ad una donna. Dall’analisi dei dati dei bonifici ricevuti, gli operanti risalivano al beneficiario, identificato per un cittadino romeno. Infine, sono in corso indagini sul caso di un cittadino fondano, che ha venduto su internet il suo cellulare usato, spedendolo all’acquirente dopo aver visionato, on-line, copia del bonifico effettuato, ma soltanto in un secondo momento si è reso conto di essere stato raggirato, poiché il pagamento in realtà non era mai stato effettuato. I Carabinieri del luogo di residenza del destinatario, pregiudicato, in provincia di Catanzaro, provvedevano ad indagarlo per il reato di truffa come previsto e punito dal codice penale vigente, acquisendo nel contempo, come prova evidente, la copia della ricevuta da lui stesso firmata, all’atto della ricezione del pacco consegnatogli dal corriere.