A Fondi per presentare il suo libro l'ex parroco di Scampia

Paolo De Bonis
10/07/2013
Attualità
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Don Aniello Manganiello non ama definirsi prete anticamorra, ed effettivamente tecnicamente non lo è, ora non si trova più a Napoli, è stato trasferito a Roma, ma ha mantenuto i contatti con i suoi parrocchiani, al punto di scrivere un libro per spiegare la sua storia e per aiutare l'associazione sportiva che ha creato per dare una opportunità ai ragazzi di Scampia con i diritti d'autore.

Nel suo viaggiare, per presentare il suo libro e fare conoscere la realtà della periferia degradata di Napoli, è stato invitato dall'associazione Chirone, che si impegna nella realtà fondana per consentire quella riflessione culturale che molto spesso manca.

Aiutato dalle domande di Simone Nardone, Don Aniello ha raccontato la sua esperienza di prete e di uomo, raccontando al sua iniziale riluttanza e perplessità nell'agire in una realtà degradata e difficile come è Scampia, delle sue scelte anche impopolari, che sembravano favorire la camorra, ma che lui ha mostrato come necessarie perché rispondenti al suo schierarsi con gli ultimi, cioè i suoi parrocchiani.

Ha inoltre raccontato il suo rapporto con la camorra, onnipresente e sfacciata al punto di pretendere il pizzo per il rifacimento della chiesa, il suo ribellarsi alle prepotenze dei vari boss camorristici, di cui spesso lui è stato l'unica bandiera nella latitanza delle amministrazioni pubbliche.

Per questo è stato molto amato dai suoi parrocchiani, al punto che ancora adesso, nonostante la lontananza, don Aniello intrattiene frequenti rapporti ed è presente in prima persona con l'associazione sportiva. Un pubblico attento anche se non numerosissimo ha ascoltato con piacere la voce di Don Aniello e ripetutamente ha ribadito la sua approvazione con scroscianti applausi.

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