Ancora ennesimi disagi per chi viaggia. Ieri a Monte San Biagio un disabile era stato impossibilitato a salire sul treno poiché l'ascensore, funzionante, era chiuso a chiave e l'addetto alla custodia delle chiavi non era reperibile, oggi 23 Settembre è stato soppresso un treno in prima mattinata.
Si potrebbe obiettare che sono cose che succedono, ma la cosa grave è stata la gestione del problema dal parte del dirigente della stazione di Fondi.
Nonostante dalle 5,50 sapesse che il treno 12292 che sarebbe dovuto arrivare a Fondi alle 6,29 fosse stato soppresso, ha inizialmente segnalato sui monitor un ritardo di venti minuti, poi, dopo il passaggio del treno 12290 a Fondi alle 6,12 e del regionale 2412 ha dichiarato la soppressione del treno.
Chi non viaggia molto sui treni si potrà domandare perché i viaggiatori si lamentino di tale atteggiamento, per questo vale la pena evidenziare alcune cose: molti pendolari, pur arrivando in tempo per poter prendere il treno precedente, preferiscono prendere il successivo in quanto meno affollato, ma sapendo che questo era soppresso, sarebbero saliti sul primo treno disponibile.
Inoltre bisogna ricordare che successivamente al treno delle 6,15 vi è un treno di categoria regionale veloce che passa prima del treno delle 6,29 e che non ferma né a Fondi né a Monte San Biagio.
Facendo due fermate straordinarie in queste due stazioni avrebbe raccolto buona parte di quelli che vanno a Latina e Roma, e non era necessario fare fermate nelle stazioni successive, poiché alla 6,57 vi è un treno che parte da Priverno.
Un disservizio che poteva essere gestito in maniera intelligente da parte di Trenitalia se lo avesse voluto, purtroppo si è scelta la strada di mettere la polvere sotto il tappeto, non comunicando in maniera tempestiva il problema e chiudendosi dentro il gabbiotto, come ha fatto, in maniera un po' vigliacca, il dirigente della stazione di Fondi, rifiutandosi di dare risposte agli utenti.
Non è la prima volta che Trenitalia opera così, forse perché ritiene che il suo patrimonio di clientela non abbia alternative a simili vessazioni e anche perché l'attuale assessore regionale alla mobilità, come i suoi predecessori, non voglia pretendere il rispetto delle garanzie sottoscritte riguardo la puntualità e la qualità del servizio offerto, sarebbe ora che cominciasse a farlo.