Da un po’ di tempo a questa parte si fa un gran parlare del mondo della programmazione. Un settore alla continua ricerca di nuovi esperti da inserire negli organici delle aziende e che offre tantissime possibilità di carriera agli appassionati che, con tanto impegno e superando tante difficoltà, iniziano il proprio percorso formativo speranzosi di ritagliarsi il proprio spazio professionale al suo interno. Trovare delle informazioni su come diventare software developer è ormai molto semplice e basta fare delle semplici ricerche in rete. Uno dei modi migliori resta quello di optare per uno dei tanti corsi specialistici presenti sul mercato. Quelli di Aulab, ad esempio, si prefiggono di formare i futuri coder concentrandosi a livello didattico su quelli che sono i linguaggi di programmazione più importanti, non dimenticandosi dell’aspetto pratico, utile per trasformare il proprio sapere in saper fare. Il bello di questo mestiere è che permette sia di provare l’ingresso in un team di lavoro presso una delle tante aziende specializzate presenti nel settore, ma anche di operare per conto proprio, sfruttando le potenzialità del lavoro freelance, con la creazione di prodotti che possono essere monetizzati in maniera piuttosto semplice, come la app.
1. Applicazioni per sistemi iOS o Android
Il mercato dei device mobili non conosce crisi grazie soprattutto agli smartphone, oggetti ricercatissimi e ormai necessari nella vita di tutti i giorni. Le app sono una parte fondamentale di questo tipo di dispositivi perché permettono di sfruttarne al massimo le capacità, puntando su un grado di personalizzazione elevatissimo. Gli store più importanti di questi applicativi, vale a dire Google Play e Apple App Store, producono un giro d’affari rilevante che è destinato a crescere nei prossimi anni.
Nonostante il numero crescente di app, le possibilità concrete per provare a ritagliarsi il proprio spazio all’interno del mercato ci sono, in considerazione del fatto che tantissimi di questi software non sono di buona qualità e per questo vengono spesso installati e subito cancellati dai device. Se si hanno delle capacità tecniche importanti, inventiva e idee originali, le soddisfazioni, anche economiche, non tarderanno ad arrivare. Esistono tanti corsi, spesso anche gratuiti, che si possono utilizzare per specializzarsi sugli elementi alla base del processo creativo di questi prodotti.
2. Applicazioni per Shopify
Shopify è una conosciutissima piattaforma di e-commerce che permette a chiunque di aprire un proprio store virtuale per mettere in vendita prodotti e servizi. L’aspetto più rilevante di questo sito, che poi è anche quello che ne ha decretato il successo a livello planetario, è che non necessita di particolari conoscenze a livello informatico, visto che fornisce tutta una serie di strumenti e funzionalità pronti all’uso. Come in altri casi, esiste la possibilità di implementare l’ecosistema di base con tutta una serie di app. Un aspetto di non poco conto visto che quasi il 90% degli imprenditori virtuali che animano la piattaforma ha confermato di fare affidamento su questi software per gestire al meglio il proprio business. Le app di Shopify, possono essere acquistate nell’apposito store e aggiunte in maniera semplice all’interfaccia generale messa a disposizione degli utenti.
Per la pubblicizzazione del prodotto e per dargli visibilità, solitamente si sfruttano i tanti gruppi creati ad hoc su Facebook o i forum in cui i venditori cercano soluzioni per i propri problemi. Certo, la concorrenza è tanta, e per emergere e farsi notare, occorrerà concentrarsi proprio sugli spunti e sulle criticità che emergono all’interno dei thread che giornalmente compaiono nella community.
Per monetizzare il proprio prodotto esistono 3 metodi: il pagamento al momento del download; il pagamento in base all’utilizzo che si fa dell’app; il pagamento ricorrente con cadenza prestabilita.
Il programmatore ha diritto all’80% dei proventi relativi alle transazioni.