"Oggi al Family Day. I figli non sono un capriccio." Si legge dal suo profilo Facebook il giorno della grande manifestazione al Circo Massimo a difesa della famiglia tradizionale. Il giorno successivo invece "Noto con piacere che, dopo esser stato insultato per aver espresso un mio pensiero, qualche miasma e nauseabondo liquame che agisce come la mafia nascosta da una tastiera, mi ha bloccato. Me ne farò una ragione. Esprimiamo sempre il nostro pensiero senza timore alcuno. Buon inizio settimana a tutti !!!! " Una polemica che ha visto protagonista Gianmarco Pernarella, assessore del Comune di Monte San Biagio, preso di mira da coloro i quali non si sono sentiti rappresentati in quel contesto alquanto delicato.
Qualcuno non riesce a capire - afferma Pernarella - che in democrazia ognuno può esprimere liberamente il proprio pensiero, quando vuole ed in qualsiasi circostanza. Rispetto qualsiasi scelta, di ideologia ed orientamento ma un bambino deve avere una mamma ed un papà. Prima vengono i diritti dei bambini e poi quelli delle coppie gay. Se qualcuno ha però voglia di definirsi democratico e al tempo stesso vuole buttarla sulla politica o sull'immaturità è un conto. Se invece qualcuno non si sente rappresentato un altro, ma ciò non cambia il modo di pensare di qualcuno che ha voglia di condividere il pensiero di milioni di Italiani. La gente muore di fame, i negozi chiudono, la gente si suicida e il Parlamento non parla altro di adozioni gay. Io rispetto le idee altrui, qualche 'democratico' forse non rispetta quelle degli altri." Sono bastate queste dichiarazioni per suscitare l'ira di qualcuno che ha pensato bene di insultare e beccarsi anche qualche querela. Ora tutto pare essersi messo a tacere ma l'assessore continua: "adesso basta, accetto la critica purché sia costruttiva. Chi avrà voglia di insultare con delle ingiurie che offendono la mia dignità, farà i conti con la giustizia.