Quanti sceglievano le spiagge di Capratica e Tumulito solo, perché tra gli ambulanti, c’era anche quello delle pannocchie? “Ju tutr”, lo chiamano in dialetto, e acquistarne uno era un omaggio alla tradizione quando, al calar del sole, il profumo della cesta ancora fumante a riva faceva venire l’acquolina in bocca a grandi e piccini. Benché quello della pannocchia calda rappresentasse quasi un rito per i fondani, gli ambulanti erano diventati troppi e insistenti per cui al Comune non è restato altro da fare che mostrare il pugno duro ed emanare regole ferree. Le linee guida approvate lo scorso 28 aprile dalla Giunta Municipale parlano chiaro: non più di 8 licenze e solo per pizzette, ciambelle, granite e noci di cocco.
«Ritenuto – si legge nella delibera – di non poter consentire l’indiscriminato esercizio del commercio itinerante sul pubblico demanio marittimo, anche al fine di consentire una maggiore tutela e privacy dei bagnanti, sono stati fissati criteri, requisiti e numero di operatori da autorizzarsi». A poter vendere sui 13 chilometri di spiaggia fondana saranno dunque soltanto otto soggetti e soltanto appartenenti alla categoria merceologica alimentare, sei addetti alla vendita di cocco e granite e due a quella di ciambelle e pizzette.
L’attività, naturalmente, dovrà esercitarsi senza l’uso di attrezzature fisse, mezzi nautici o veicoli. Banditi, a partire dall’estate 2016, anche i carretti-abbigliamento con costumi e infradito, i venditori di calze e tutti gli ormai conosciutissimi vu’ cumprà che da anni fanno affari d’oro sulla spiaggia di Fondi proponendo ai bagnanti l’acquisto di bracciali, cappelli, chincaglierie e occhiali da sole con griffe contraffatte.