I problemi dell’ospedale San Giovanni di Dio e del Mercato Ortofrutticolo di Fondi non sono nuovi, ce ne sono tanti e, purtroppo, a lungo andare, stanno portando le due grandi strutture verso un abisso a dir poco senza fondo. Scioperanti da una parte e medici mancanti dall’altra sono accompagnati da finanziamenti pubblici che non arrivano e non permettono dunque di andare avanti tranquillamente.
Quello che però risulta strano, specialmente ai numerosi esponenti dell’opposizione alla giunta comunale fondana è che, solo in quest’ultimo periodo, anche il comune si sta accorgendo di questa situazione statica e poco confortante. Sarà un caso? Pare proprio di no.
Il comune non ha mai fatto alcuna richiesta supplementare alla regione durante la giunta della Polverini (PDL) che, avendo ben altro a cui pensare, ha preso la decisione di non dare alcun finanziamento a due strutture che tengono in piedi, una la buona parte dell’economia della città , l’altra, la salute non solo di Fondi ma anche di altre città limitrofe che non hanno ospedali propri.
Solo oggi, da tre mesi a questa a parte, ovvero da quando la giunta regionale PDL ha lasciato il posto a Nicola Zingaretti, esponente del PD, il comune fondano, si è risvegliato da un lungo letargo durato più o meno tre anni e ha addossato tutte le colpe di un’economia in crisi e di un ospedale che cade a pezzi al nuovo presidente della regione che, a detta del comune non fa niente per la città di Fondi. Ovviamente così non è, prima di tutto perché in tre mesi non è possibile che la regione abbia ridotto così la città di Fondi che è da anni che si dirige verso l’oblio, ma il presidente Zingaretti, al contrario, sta facendo più di qualche mossa per destinare a Fondi abbastanza soldi pubblici da non farla finire a pezzi.
Insomma, bisognerebbe avere il coraggio di addossare le colpe a chi le merita ma non basta, bisognerebbe anche fare un passo indietro e ammettere che la stessa giunta ha avuto la sua buona dose di responsabilità . Ma questo non accadrà probabilmente mai, non resta che sperare che qualcosa vada per il verso giusto, non per i vari politici ma per la stessa popolazione.