Domenica 2 luglio 2017 ricorre il centenario della nascita di Antonio La Rocca, Sindaco di Sperlonga per un lunghissimo periodo dalla metà degli anni ’40 alla fine degli anni ’80 dello scorso secolo, ad eccezione del quinquennio 1968-1973 e di altri brevissimi archi temporali. Lo storico primo cittadino della bella località litoranea, nato a Sperlonga il 2 luglio 1917, morì a Formia il 25 ottobre 2006, all’età di 89 anni, presso l’Ospedale “Dono Svizzero”. In occasione della ricorrenza cittadini, familiari e in particolare il nipote Christian Antonio Mitrano ne ha voluto ricordare l'intensa ed esemplare carriera politica.
Eletto Sindaco, per la prima volta, nel 1946, nell’immediato dopoguerra, dopo aver vinto con un forte consenso le elezioni amministrative, militò dapprima nel Partito Socialista Democratico (P.S.D.I.) del quale fu un autorevole esponente in provincia di Latina e dopo l’unificazione e la conseguente scissione con il P.S.I., negli anni ’60, aderì a quest’ultimo Partito.
Amico personale dell’allora Ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Romita e dell’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, spesso suoi ospiti a Sperlonga, nei primi anni del suo mandato si trovò a fronteggiare la grave crisi sociale ed economica in cui versava il piccolo borgo marinaro alla fine della seconda guerra mondiale. Si impegnò con successo e riuscì a realizzare le prime case popolari per dare un tetto ai cittadini meno abbienti, fece costruire acquedotti, fognature, scuole, comune, chiesa ed altre numerose opere pubbliche importanti per la cittadina.
Con il titolo di studio della licenza elementare fu un vero e proprio autodidatta. Con la fibra del combattente che lo contraddistingueva e da autentico “figlio del popolo”, condusse con successo numerose battaglie contro i soprusi e le angherie della borghesia locale, di quel tempo, ai danni della “povera gente”. Da vero “capo popolo” fu il Sindaco che negli anni ’60 guidò la rivolta degli sperlongani che fermarono i camion pronti a trasferire i preziosi reperti archeologici della Villa di Tiberio a Roma ottenendo la realizzazione del Museo Archeologico Nazionale.
Contribuì alla realizzazione della Strada Nazionale (ora Regionale) Flacca e tutelò, con numerosissime iniziative di carattere politico ed amministrativo, lo splendido paesaggio sperlongano dalle “colate di cemento” e dalla speculazione edilizia. Nel 1973, appena rieletto Sindaco, revocò il Piano Regolatore adottato dall’Amministrazione D.C. (1968-1973) che prevedeva un’intensiva edificazione sul territorio comunale – poi posta in essere dalle successive amministrazioni degli anni ’90-2000 - sostituendolo con uno strumento urbanistico più restrittivo e di maggior tutela. Tale attyo gli costò un lungo processo dal quale né uscì completamente assolto con sentenza definitiva. Durante il suo ultimo mandato amministrativo (1982-1988) si impegnò per un rilancio turistico della “Perla del Tirreno” realizzando altre importanti opere pubbliche come parcheggi, rifacimento della rete idrica e fognaria, impianto di depurazione che ha consentito l’ottima balneabilità delle acque del mare.
Pe quanto riguarda la sua vita personale, Antonio La Rocca sposò Giovanna Faiola e fu padre di tre figli: Fernando, il primo genito, improvvisamente e prematuramente scomparso nel 1984 all’età di 37 anni, Maria Grazia e Pio Vincenzo.
Come primo nipote di Antonio La Rocca - racconta lo sperlongano Christian Antonio Mitrano - ho vissuto al suo fianco dalla mia infanzia alla mia giovinezza, sino all’ultimo istante della sua vita e posso orgogliosamente affermare che mio nonno materno ha lasciato alle nuove generazioni un importante testamento morale che si può racchiudere nelle seguenti parole: “Il Pubblico Amministratore deve agire con onestà e trasparenza. Deve sempre anteporre l’interesse l’interesse generale rispetto a quello privato o di partito. Deve sempre prevalere, nell’esercizio dell’azione amministrativa, il principio di uguaglianza di tutti i cittadini e bisogna educatamente rispettare le Istituzioni dello Stato”. Mi sia consentito un ultimo ricordo. In occasione di una visita a Sperlonga, da parte di alcuni autorevoli esponenti, delle Istituzioni statali, regionali e provinciali, alla fine ci si recò a pranzo in un ristorante del luogo. Nonno, com’era sua consuetudine pagò personalmente il conto e ad una persona che gli disse che poteva farlo fatturare e pagare dal Comune, trattandosi di un evento istituzionale, rispose: “Dei soldi dei cittadini non bisogna mai ed in nessun modo approfittare”.