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Le iniziative dell'Ente Parco per il Giorno della Memoria 2023

A cura del personale e con la collaborazione dei volontari del Servizio Civile Universale impegnati presso le strutture Regionali gestite dall’Ente Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi

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L’Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, insieme ai Volontari del Servizio Civile Universale attivi nei progetti in corso al suo interno, terrà una serie di iniziative per celebrare il “Giorno della Memoria” che si stanno svolgendo dal 16 al 29 gennaio 2023.

È l’occasione per approfondire le tematiche della Shoah attraverso spettacoli teatrali, proiezioni, mostre e letture di brani all’interno dei siti di proprietà della Regione Lazio affidati in gestione all’Ente Parco. Oltre a ciò, gli eventi rappresentano sia una concreta opportunità per sottolineare sia l’importanza della presenza ebraica a Fondi nel passato, che i valori di integrazione delle altre culture presenti oggi nel territorio. Le iniziative sono indirizzate sia agli studenti dei comuni del Parco che a tutti i cittadini al fine di rendere vivo il ricordo della Shoah.

Il programma:

Palazzo Caetani

Mostra fotografica “L’impossibile oblio” immagini e testi sui campi di sterminio di Micheal Kenna a cura di Mariapaola Ghezzi e Vittorio De Armundis;

Spettacolo Teatrale “Zingari Lager” di Alessandro Izzi con Maurizio Stammati, Marian Serban, Petrika Namol, Mitika Namol – Regia Maurizio Stammati – Produzione Teatro Bertold Brecht di Formia.

Complesso San Domenico – Sala Carlo Lizzani

Proiezione gratuita del film di animazione “Anna Frank il diario segreto” del regista Ari Folman e riservata agli studenti della scuola primaria;

Museo Ebraico

Visita e accoglienza negli spazi del Museo Ebraico e dell’attiguo quartiere, con brevi cenni sugli argomenti legati alla Shoà, e lettura drammatizzata di passi tratti dal Libro del diario di Anna Frank rivolto agli studenti delle scuole secondarie.

Concerto di Musica Ebraica a cura del Trio Canto di Eea.

Ecco le attività previste nelle singole sedi:

PALAZZO CAETANI

“L’impossibile oblio” immagini e testi sui campi di sterminio.

Foto di Michael Kenna dai campi di concentramento nazisti con schede chiarificatrici e commenti emozionali a cura di Mariapaola Ghezzi e Vittorio De Asmundis.

"Michael Kenna è uno dei più grandi artisti fotografi viventi. Dal 1986 al 2000, con la sua reflex è ritornato nei campi di sterminio nazisti per ritrovare "gli ambienti del terrore" e mostrarli così come erano e così come sono diventati mezzo secolo dopo. Ha pubblicato "l'impossible oubli", l'impossibile oblio, per rinnovare e mozioni e rimorsi e per promuovere il luogo comune dell'ineluttabilità della mostruosità umana. Quando si perseguono ideologie dittatoriali, di persecuzione e di sfruttamento, c'è solo, ci dice ancora oggi Kenna con le sue foto, un inevitabile sbocco. "L'impossibile oblio" è un grido a non dimenticare, obbliga quindi a riscoprire le opportunità della memoria, e, con le sue immagini di devastazione universale, aiuta gli osservatori a "volersi bene", a "condividersi", a "tenersi per mano". Non è una mostra didascalica che segue un percorso storico sistematico. È una mostra di emozioni e di effluvi sentimentali, di rimescolamenti naturali di unità e di amore.

La mostra consiste di 20 pannelli 120x90 con fotografie, tutte in bianco e nero come da originali. Ogni pannello, oltre alle foto, è corredato da una scheda chiarificatrice e da un commento emozionale.

Dal 16 al 29 gennaio 2022 - Orari Visite dal mercoledì alla domenica - 9.00/13.00 – 16.00/20.00

Zingari Lager

La storia del grande Manush, il saggio buffone che sa rispondere a tutte le domande del mondo, obbligato a montare il tendone del suo circo nell’orrore di Auschwitz. Un viaggio nella musica e nella cultura rom, alla riscoperta della magia degli spettacoli di un tempo, tra gioia di vivere e la difficoltà di confrontarsi con il pregiudizio, alla scoperta del Porrajmos, l’Olocausto zingaro, una delle pagine meno conosciute della nostra storia recente.

Zingari Lager nasce prima di tutto dall’incontro tra il collettivo teatrale Bertolt Brecht e il gruppo di musicisti composto da Marian Serban, Petrika Namol, Mitika Namol. La drammaturgia dello spettacolo si costruisce intorno a loro e al corpo e al gesto di attore di Maurizio Stammati.

Nasce, lo spettacolo, nonostante la difficoltà di un argomento come quello del Porrajmos, cui i nostri libri di Storia dedicano poche righe, per lo più occupate da cifre: 500.000 rom e sinti sterminati nelle camere a gas. Ma la questione zingara era problematica in tutta Europa e anche l’Italia cominciò a risolverla con la segregazione da molto prima delle leggi razziali del 1938.

La prima difficoltà nello stendere un testo sulla questione sta tutta nella scarsità relativa del materiale bibliografico a monte. Rispetto alla Shoah, argomento che vanta ormai una bibliografia sterminata, gli scritti sul Porrajmos si contano sulle dita di una mano. Una scarsità che deriva principalmente dal fatto che la cultura zingara è una cultura prevalentemente orale. Solo negli ultimi dieci anni un’attenzione crescente ha portato alla creazione di un sito web (www.porrajmos.it) che contiene molti documenti anche di rilevante importanza e alcune testimonianze filmate che raccontano in maniera più o meno diretta l’orrore delle deportazioni e la partecipazione dell’Italia al cono d’ombra dello sterminio zingaro. Zingari Lager, che pure è una fantasia teatrale che, nei limiti del possibile cerca toni lievi e l’allegria della musica zingara (che costituisce parte integrante della sua spina dorsale), attinge a queste e ad altre testimonianze reinventandole in una chiave fantastica capace di entrare in sintonia anche con le esigenze di un pubblico scolare dai dieci anni in su. Per questo gran parte dello spettacolo è dedicato al tema del circo, della musica, dello spettacolo, realtà, queste, nelle quali gli zingari ebbero modo di esercitare la propria arte ed esprimere la propria personale visione del mondo. Una visione libera, viaggiatrice,

scevra da ogni concetto nazionale di confini o limiti. Il circo è la magia del mondo zingaro e la musica il linguaggio della sua straordinaria universalità ed è per questo che circo e musica aprono e chiudono lo spettacolo all’insegna dello sberleffo, della fantasia, della gioia di vivere, mentre il campo di sterminio (raccontato all’interno di un altro racconto come già avveniva in La valigia dei destini incrociati, spettacolo con cui Zingari Lager ha molti punti di contatto) è solo la parentesi dolorosa del racconto di un mondo alla rovescia, un circo dell’orrore dove le giostre si ribaltano in un doppio mostruoso. Così e solo così un circense può trovare le parole per raccontare l’inenarrabile.

Al centro Manush (nome non casualmente così vicino al tedesco Mann – uomo), il saggio folle, il pagliaccio che ridendo riesce a dire le più grandi verità, anche se fanno male, portavoce di un laico inno alla tolleranza e al rispetto reciproco.

Ma al centro anche l’indifferenza con la quale guardiamo al mondo, senza renderci conto di come il nostro non prendere posizione si trasformi troppo spesso in complicità.

Nella speranza che ricordare aiuti a far sì che tali mostruosità non siano più.

16 gennaio ore 10:00 riservato agli studenti delle scuole secondarie

17 gennaio ore 10:00 riservato agli studenti delle scuole superiori

SALA LIZZANI

Proiezione "Anna Frank e il Diario segreto” di Ari Folman - 2021

Anna Frank e il diario segreto è la storia di Kitty e della sua febbrile ricerca attraverso l’Europa di oggi per ritrovare l’amica tanto amata. Armata del prezioso diario e aiutata dal suo amico Peter, che gestisce un centro di accoglienza segreto per rifugiati clandestini, Kitty segue le tracce di Anna, dall’Annessione alla sua tragica fine durante l’Olocausto. Sconcertata da un mondo lacerato e dalle ingiustizie sopportate dai bambini rifugiati, Kitty decide di realizzare l’intento di Anna e, grazie alla sua onestà e al suo senso morale, lancia un messaggio di speranza e di generosità indirizzato alle generazioni future.

“Credo sia un mezzo per raggiungere il pubblico più giovane”, così il regista Folman spiegando il motivo per cui ha deciso di usare l’animazione. “La fondazione Anne Frank di Basilea – ha poi aggiunto – mi ha contattato otto anni fa, chiedendomi di realizzare proprio un film di animazione. Cercavano una nuova dimensione attraverso la quale raccontare la storia dell’Olocausto”. Poi è emersa l’idea di portare in vita Kitty per darle il ruolo di protagonista del film, affidandole il ruolo di narratrice.

Una novità quella di trasformare Kitty da amica immaginaria di Anna in una persona reale, rendendola protagonista e affidandole il compito di “intraprendere una ricerca per scoprire cosa sia successo ad Anna dopo la fine della guerra, come sia morta, cosa le sia successo. Facendo questo, scopre anche quale sia l’attuale situazione in Europa, piena di immigrati provenienti da ogni parte del mondo, in fuga da zone di guerra.

Da lunedì 23 a venerdì 27 gennaio 2022 - Orari: primo turno 9:30-11:00 - secondo turno 11:00 – 12:30

MUSEO EBRAICO

Visite guidate al Museo Ebraico e attiguo quartiere riservata alle scuole con letture drammatizzate tratte dal diario di Anna Frank a cura dell’attore Andrea Rega.

Orari dal 25 al 29 gennaio 2022 - 09.00/13.00

“Viaggio nella Musica Ebraica” Concerto a cura del Trio Canto di Eea

Un viaggio attraverso la musica di alcune tra le più importanti compositrici di origine ebraica e letture di brani della tradizione yddish

Evento su prenotazione 27 gennaio - Primo spettacolo ore 19.00 - Secondo spettacolo ore 20.30

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