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Il comitato di Azione in merito alla recente Festa della Birra

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A quanto pare, il nostro sindaco fa come Pulcinella: pure i fischi li prende per applausi. 

Così in una nota secca, il direttivo fondano di Azione, commenta l'ennesimo comunicato autoreferenziale, con cui la Giunta Maschietto esulta il successo della riedizione "deluxe" della Festa della Birra, eredità del Gemellaggio con Dachau che, nel corso degli anni, ha perso notevolmente lo smalto e l'attrattività iniziale.

Salvo una sola varietà di birra di qualità media, che rispetto ad altri 2 tipi delle edizioni passate, c'era quest'anno una variante con gazosa/limonata dentro, i prezzi eccessivamente alti per un servizio che, a malapena dovrebbe dare un'assaggio di Baviera al cittadino fondano, che si ritrova abbondantemente lontano da quell'atmosfera popolare a cui era abituato nelle prime edizioni.

Ma non è questo il punto su cui verte l'invettiva della sezione locale di Calenda: 

A parte la fallimentare figura dell'evento, che non ha trovato riscontro sperato da parte della popolazione locale (considerando la circolazione di video in cui la maggior parte dei tavoli erano completamente vuoti), ma anche il fatto che tale iniziativa non aveva un target su cui indirizzarsi: se puntava a cercare di attirare turismo esterno (e in tal caso, è stato un errore non coinvolgere le attività locali) o se in sé e per sé, la logica era quella di un iniziativa per dare un contentino alla popolazione che, visti i prezzi impopolari, s'è vista bene dal non lasciarsi abbindolare con un iniziativa per eludere le tante problematiche che attanagliano la città di Fondi.

Proprio su quest'ultimo punto, verte l'affondo del portavoce locale, Paolo de Bonis: 

Promuovere una festa, in cui a beneficiarne sono stati soltanto i titolari della birreria che ha fornito il servizio e qualche cittadino che avrà fatto per pochi euro il cameriere, di fronte ad una realtà come la zona Portone della Corte, è stato l'ennesimo schiaffo ai residenti di quella zona: da sempre abbandonati a loro stessi, salvo poi ricordarsi di loro al momento del voto, senza che il Comune investa nelle associazioni di promozione sociale già presenti che si trovano letteralmente allo sbando, che salvo qualcuna cui graziosamente si concede qualcosa.

Sedi fatiscenti, senza mezzi per portare avanti iniziative e progetti di inclusione sociale, a cui dovrebbe investire il Comune stesso per promuovere uno spazio pubblico che miri a cancellare questa netta divisione che ci sta tra un quartiere popolare e tutto il resto della città e mettere le aree più disagiate al passo con quelle che godono a pieno dei servizi e del comfort urbano. Ma evidentemente, questa Giunta vuole portare avanti la policy del figli & figliastri, rifiutandosi di investire realmente nella promozione del benessere collettivo.

Presto come Fondi in Azione saremo proprio lì, in Piazzale delle Regioni, a rendere protagonista proprio questo quartiere, sul serio senza strombazzare la nostra presenza e senza autoincensarci.

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