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Controreplica di Sperlonga Cambia: «3 euro al giorno per affittare Torre Truglia»

Utilizzare il monumento più fotografato di Sperlonga costa quanto una colazione al bar

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Siamo lieti di apprendere dalla società Porto di Sperlonga srl che la Torre Truglia, simbolo del nostro paese, il monumento più conosciuto e fotografato di Sperlonga, è stato dato in affitto dal comune alla cifra di 1000 euro l’anno, ovvero a meno di 3 euro al giorno.

Probabilmente se i cittadini di Sperlonga avessero saputo che per affittare la torre sarebbe stato sufficiente pagare, al giorno, l’equivalente di una colazione al bar, ci sarebbe stata la fila all’ufficio protocollo per presentare la richiesta di concessione.

Vogliamo precisare che non è nostro interesse polemizzare con la società che gestisce il porto. Si tratta di una società privata, che persegue i suoi interessi privati. Rimaniamo però stupiti nel sapere che l’amministrazione comunale incassa la misera cifra di 1000 euro per l’affitto della torre Truglia. Basti pensare che il gestore può chiedere anche 500 euro ai privati che vogliono celebrare il proprio matrimonio sulla torre per capire che la somma incassata dal comune, oltre che misera, appare ridicola.

Nel comunicato della società del porto è scritto che il comune è socio della stessa società, senza precisare che il comune è titolare del 5% delle quote e che, per adeguarsi alla normativa vigente, dal 2013, ovvero ben 3 anni fa, il consiglio comunale aveva deliberato la vendita di questa quota.

In ogni caso, la società privata “ha ottenuto in concessione la torre Truglia a partire dal 2012, per organizzare attività di carattere culturale, scientifico e sportivo, finalizzate alla valorizzazione dello stesso approdo”.

A questo proposito, ci chiediamo quale sia il carattere culturale nell’organizzazione di “brindisi di accoglienza sul terrazzo della torre in alcuni dei quali vi sono state ricorrenze personali” a beneficio di “alcuni utenti del porto”. Tuttavia, le considerazioni da fare sono anche altre. Prima di tutto, cosa s’intenda per “alcuni utenti del porto” e se può essere definito tale anche il turista che fa una passeggiata lungo il porticciolo. Inoltre, quando si parla di “ricorrenze personali” probabilmente si usa un giro di parole per intendere le feste di compleanno, che sicuramente sono di grande importanza per il festeggiato, ma non troviamo il nesso con il carattere culturale e la valorizzazione del porto. Quanto ai “liberi contributi” ottenuti per queste “ricorrenze personali”, ci sembra di non far torto alla lingua italiana se affermiamo che presso la torre Truglia si svolgono feste private in cambio del pagamento di una somma di denaro, stabilita in via discrezionale e di cui non è dato conoscere l’entità. Denaro che, in ogni caso, non va nelle casse del comune.

Ovviamente non abbiamo alcun dubbio che tutte le attività svolte presso la torre Truglia, comprese le feste private, siano perfettamente lecite e legali. 

Confermiamo però quanto detto già in precedenza sulla questione. Attualmente, torre Truglia è sfruttata come un bene privato in cui l’amministrazione comunale e i cittadini non sono altro che semplici ospiti.

Noi siamo favorevoli all’idea di rendere produttivo il nostro patrimonio storico e culturale, a patto che ciò avvenga nel rispetto dei generali principi di imparzialità e di trasparenza e che a beneficiare di tale produttività sia l’amministrazione comunale e non i privati.

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