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Funerali di Di Fazio, le spiegazioni dell'Arcidiocesi

"Don Gaetano Manzo è conosciuto da tutti come uomo mite, pacato e moderato"

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Ieri pomeriggio, Lunedì 26 Settembre, presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo in Sperlonga (LT) il parroco don Gaetano Manzo ha presieduto le esequie dell’ingegner Benito Di Fazio, uomo impegnato a livello politico e sociale, venuto a mancare Sabato 24 Settembre all’Ospedale “Goretti” di Latina dopo un incidente domestico.

Prima della celebrazione eucaristica è stato richiesto di leggere alla fine della cerimonia alcune parole di cristiano ricordo nei riguardi del defunto, secondo le consuetudini locali approvate dall’Ordinario come previsto dal Rito delle Esequie. Don Gaetano e il curatore del testo avevano concordato di leggerne solo la prima parte di tono più familiare. Il messaggio preparato era troppo lungo e affrontava i temi più vari, in ambito personale, sociale e politico.

Dinanzi alla lettura integrale del messaggio, don Gaetano ha fatto un breve chiarimento che non riguardava il contenuto del testo, ma la lettura integrale e il suo uso nel contesto liturgico. Don Gaetano Manzo è conosciuto da tutti come uomo mite, pacato e moderato e le sue parole non intendevano sminuire la figura dell’ingegner Di Fazio, ma richiamare tutti al senso liturgico delle esequie cristiane.

Sorprende vedere commenti su una Chiesa pontina “collusa con la mafia” e con altre associazioni malavitose, quando proprio nei nostri territori nascono nuovi presidi di giustizia e di libertà frutto della collaborazione tra parrocchie, oratori, scuole e associazioni del mondo civile, tra le quali l’Associazione Libera Contro le Mafie e l’Associazione Caponnetto. Sono una prova di tale impegno la recente nascita della Carta di Fondi e il lavoro quotidiano di laici e sacerdoti a favore di una società improntata sulla giustizia e la pace che viene dal Vangelo.

L’Arcidiocesi di Gaeta, unitamente al parroco di Sperlonga don Gaetano Manzo, si rammarica per l’accaduto e per gli effetti involontari della vicenda, il più grave dei quali è aver dato l’impressione di aver preso le distanze dall’impegno sociale e politico di uomo che ha segnato la storia della comunità sperlongana.

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