Nella gestione delle risorse pubbliche gli amministratori comunali sono tenuti al rispetto della legge e, aspetto non secondario, devono rispondere ai cittadini sulle modalità con le quali vengono spesi i soldi della comunità. È sulla base di questo principio, a volte ignorato, che l’amministrazione comunale è tenuta a spiegare perché i soldi dei cittadini vengano spesi per presentare un ricorso che la corte di Cassazione giudica manifestamente infondato. Il nostro comune, nonostante le sue piccole dimensioni, è stato ed è ancora parte in causa in numerosi procedimenti di natura civile, penale e amministrativa, le cui spese, ovviamente, sono a carico delle casse comunali.
Un problema, quello delle spese legali, che abbiamo sollevato più volte anche nel corso degli ultimi consigli comunali, criticando le scelte, passate e più recenti, di utilizzare denaro pubblico per denunciare giornalisti e ragazzi di Sperlonga, “colpevoli” di aver espresso le proprie opinioni sui social network. L’ultimo episodio emblematico di una gestione discutibile dei soldi pubblici da parte dell’amministrazione comunale si è verificato nei giorni scorsi. Il comune di Sperlonga aveva presentato un ricorso dinanzi alla Cassazione, la quale si era già pronunciata sulla materia, in merito al terreno in località Bazzano posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica. La Suprema Corte, ritenendo mancanti i presupposti necessari per proporre ricorso, e quindi per una sua ulteriore pronuncia, lo ha dichiarato inammissibile in quanto manifestamente infondato. Di conseguenza, l'amministrazione comunale è stata condannata al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di un'ammenda di due mila euro, prevista dalla legge proprio per sanzionare la parte che abbia proposto un ricorso giudicato inammissibile per manifesta infondatezza.
Ancora una volta, quindi, saranno i cittadini di Sperlonga a pagare il conto di una scelta sbagliata dell'amministrazione comunale. Ognuno è libero di utilizzare i propri soldi come meglio crede, ma questa libertà non può valere per gli amministratori pubblici, che hanno l'obbligo di gestire i soldi dei contribuenti nel pieno rispetto dei principi di economicità e trasparenza. Per questo motivo ci siamo attivati per far luce sulle spese legali e sulla gestione dei fondi comunali.
Tuttavia, c’è un altro aspetto della vicenda relativa a Bazzano che merita attenzione. Il tentativo maldestro e, alla prova dei fatti, dannoso per le casse pubbliche di intervenire sull’annosa questione della realizzazione di un parcheggio in località Bazzano, dimostra la totale incapacità di questa amministrazione. La vicenda è ormai nota e il trascorrere degli anni ha prodotto un lungo e costoso contenzioso con la famiglia proprietaria del terreno, con un processo penale che vede imputati un ex assessore, un attuale componente della giunta e un funzionario comunale. Viceversa, i titolari degli stabilimenti balneari presenti a Bazzano e l’intera comunità Sperlonga sono ancora in attesa di veder realizzata un’opera pubblica fondamentale per lo sviluppo turistico ed economico del nostro paese.
Riteniamo che l'amministrazione comunale, invece di intraprendere contenziosi che gravano sulle casse pubbliche e producono ulteriori rallentamenti alla realizzazione di un’opera così importante per il nostro paese, dovrebbe focalizzarsi sulla ricerca di soluzioni reali, percorribili e meno dispendiose per la collettività.