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La denuncia di "Sperlonga Cambia": "I Comunicati stampa dell'amministrazione descrivono un paese che non esiste"

Tra i vanti illusori la riduzione della Iuc ma secondo la minoranza il blocco è stato imposto dallo Stato

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Ormai dovremmo essere abituati ai comunicati stampa pomposi e auto-celebrativi diffusi dall’amministrazione comunale di Sperlonga, eppure ogni volta rimaniamo stupiti nel leggere la descrizione di un paese che non esiste, di una realtà totalmente diversa da quella che vivono quotidianamente i cittadini di Sperlonga. 
Una realtà che probabilmente la maggioranza non conosce o finge di non conoscere, dal momento che gli anziani, che in uno dei suoi comunicati ha dichiarato di “coccolare”, sono gli stessi che poi ci fermano per strada chiedendoci se sia giusto pagare 1,50 euro di biglietto per l’autobus che da Sperlonga mare li accompagni all’ufficio postale o al centro storico. Dagli anziani, negli ultimi mesi, l’attenzione dell’amministrazione comunale si è spostata sui giovani, con il tanto sbandierato – ma non ancora concretizzato – progetto dell’apertura di una biblioteca comunale, che da “centro propulsore di iniziative culturali e sociali”, esempio per tutta la provincia, è stata presto ridimensionata in biblioteca specialistica. Certo, poco cambia per i giovani che al momento non hanno neanche una biblioteca specialistica e sono costretti a recarsi a Fondi. 
Ma è con l’ultimo comunicato – quello relativo all’approvazione del bilancio comunale – che questa maggioranza ha raggiunto l’apice dell’autocelebrazione. L’amministrazione comunale infatti si vanta di non aver aumentato le tariffe sull’Imposta Unica Comunale, ma omette di precisare che in realtà è stato proprio il governo centrale, indicato dalla maggioranza come l'origine di tutti i mali, ad aver imposto il blocco delle tariffe. 
Una semplice dimenticanza che passerebbe quasi inosservata, se non fosse che nel pomposo comunicato diffuso dalla maggioranza non è l’unica. Attenta e scrupolosa nell’indicare i risparmi su alcune voci di spesa, l’amministrazione comunale non fa alcun cenno ad un’altra voce, forse la più realistica nei documenti di bilancio, che incide profondamente sulle casse pubbliche: quella delle spese legali, i cui aumenti hanno costretto la giunta a delle variazioni di bilancio, arrivando ad un totale di 93.000 euro. 
Ma le dimenticanze non finiscono qui. Illustrando l’ambizioso programma delle opere pubbliche, infatti, l’amministrazione comunale parla di città smart e di grandi progetti, senza però specificare che molti di questi progetti sono privi della necessaria copertura finanziaria. 
Del resto, è stato proprio il sindaco Cusani, durante il consiglio comunale di lunedì scorso, ad ammettere che in questo programma c’è “qualche sogno”. 
Come spesso accade, tuttavia, i numeri sono più eloquenti delle parole: su un investimento totale di 40 milioni di euro per il prossimo triennio, il Comune prevede di stanziare solo 90 mila euro. Un po’ poco per un’amministrazione così sana, capace e virtuosa. 
In altri termini, senza privati disposti ad investire nel nostro paese e senza validi progetti che consentano di accedere ai finanziamenti pubblici, molte delle opere annunciate a gran voce da questa amministrazione non vedranno mai la luce. 
Più che di sogni, quindi, sarebbe più corretto parlare di favole, probabilmente senza lieto fine.
Se i giornalisti della maggioranza facessero un giro per il paese e parlassero con i cittadini, si renderebbero conto che la realtà dei fatti è ben diversa da quella descritta nei loro comunicati.

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