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Grande successo per la Presentazione del Libro "La terra che non c'era"

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I documenti e le ricerche di Giulio Alfieri, le domande e le curiosità di Andrea Lucidi, la testimonianza ed i ricordi di Fernando Cristini. Una serata stupenda, quella di Sabato 14 Gennaio a Fondi, per la Presentazione del Libro "La terra che non c'era". Nella Sala al Piano Terra del maestoso Castello Caetani, un numeroso pubblico ha seguito con attenzione l'Evento ideato dall'Associazione Culturale "Il Quadrato", introdotto da Francesco Ciccone. 

I saluti istituzionali dell'Assessore alla Cultura, Beniamino Maschietto, che è tra l'altro andato indietro negli anni ricordando la sua infanzia in famiglia nelle campagne del Salto di Fondi, hanno aperto i lavori. Il Redattore de "Il Giornale di Latina", Andrea Lucidi, ha sapientemente guidato l'intervista a Giulio Alfieri, ricercatore minuzioso ed autore di questo Libro che da ormai due anni sta registrando successi in ogni occasione. Alfieri ha risposto alle domande, anche quelle dei presenti in Sala, mostrando anche gli ultimi recenti risultati della sua ricerca, che è in costante evoluzione, tanto che prossimamente porterà alla pubblicazione di un secondo volume. Durante la serata non è mancata una sorpresa, quella che l'autore ha voluto riservare alla Famiglia Percoco, residente in Città, con le sorelle Paola e Savina, nipoti di Angelo e Giuseppina Gallerani, coloni di Cento (Ferrara), arrivati nell'agro pontino nel Dicembre del 1934: Alfieri ha, infatti, voluto omaggiarle di una copia del Documento ONC di "immissione nel Podere numero 6", con lo schema prestampato per il computo del "Metodo Tommasi". Reperto di fondamentale importanza, che ha permesso all'autore del Libro di dimostrare che esistesse un criterio di assegnazione dei Poderi alle Famiglie, "una coppia di coloni con cinque figlie riceveva ad esempio un Podere molto più piccolo rispetto ad una coppia con cinque figli maschi".

"Una nuova ed originale ricerca sulla Bonifica pontina, che offre interessanti spunti di riflessione, rivolgendo l'attenzione ad un aspetto particolare: al fenomeno migratorio, connesso all'attività pubblica, attuata per rendere salubri vaste aree del territorio nazionale, con l'obiettivo, certo non secondario, di appoderare e colonizzare le superfici bonificate, per rispondere ad esigenze occupazionali, non di singoli soggetti, ma di interi nuclei familiari e comunità locali, altrimenti sottoposti alla pena della povertà, senza nemmeno più la storica valvola di sfogo dell'emigrazione" come ha scritto nella Prefazione il Dott. Giuseppe Tammaro.

L'87enne Fernando Cristini ha salutato i presenti in chiusura, raccontando brevemente la sua esperienza ripresa con emozione da uno dei presenti: "la sua Famiglia arrivò da Veroli per "far carbone nelle terre di caccia di un Marchese" al Salto di Fondi, ed insieme a pochissime altre, quattro in tutto, scampando alla malaria, alla fatica ed agli stenti, vivendo in baracche prima e casette poi, ha letteralmente costruito un pezzo importante del territorio in cui vivo. Sorridente, lucido, elegantissimo nella sua pacata dignità, luminoso e schivo, con l'aria di ricordare quei tempi come una montagna enorme scalata a piccoli passi".

La memoria storica di una Comunità va coltivata ogni giorno. E come ha ricordato Francesco Giorgio, Presidente de "Il Quadrato", nel suo intervento, "Siamo orgogliosi di aver offerto alla Città un'altra pagina di storia e cultura", ringraziando gli amici dell'Associazione "Omnis" che hanno collaborato all'organizzazione dell'iniziativa.

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