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Dal Pakistan a Fondi Umeed Ali, venditore ambulante, ma di versi

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Di giorno venditore ambulante sulle spiagge, per sempre poeta. Umeed Ali in Pakistan possiede il “patentino” da maestro del verso. In Italia ha conosciuto preofessori universitari, incassato la fiducia (solo quella) di importanti personaggi politici come Fini e Amato, pubblicato il suo primo libro di poesie direttamente nella nostra lingua. Si intitola “Bilancio interiore” (Morlacchi Editore) ed è un pugno sullo stomaco perchè la forza che trasuda è superiore a quella che noi pensiamo di (non) avere.

Umeed in lingua Punjabi significa “speranza”: un destino. In questi giorni a Fondi è stato accolto nella Casa delle arti “Beltempo”, dove dice di aver trovato “persone col cuore grande, benedette da Dio”.

Non si spaventa di fronte a nulla, lui che invia denaro in Pakistan per sostenere 9 familiari, tra moglie, figli suoi e del fratello morto prematuramente. “Mio fratello – ci racconta – è un cantautore molto famoso ed ancora oggi i suoi dischi sono molto venduti nel mio Paese, ma noi non percepiamo un centesimo dai diritti”. Senza diritti, in ogni senso.

A Fondi ha incontrato anche l’Assessore alla Cultura Lucio Biasillo, ma per ora ha deciso di affidare al “Beltempo” i suoi versi, facendoli leggere ai soci della Casa delle arti nel corso della serata di lunedì 12 Agosto, a partire dalle ore 20.30. La serata proseguirà con della musica, “Drum ‘n’ Bass” di Ezio Di Benedetto, per uno spettacolo dal titolo “170 BMP NIGHT”.  Ascoltare i versi di Umeed è una medicina per l’anima, acquistare una copia del suo libro una maniera di sostenere una umanità che non si rassegna a persone che non hanno tempo per parlare, guardarsi negli occhi, leggersi dentro.

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