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Crisi idrica e la Regione regala l'acqua: l'interrogazione del consigliere Simeone

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I cittadini dei Comuni del Lazio e della provincia di Latina sono stremati dai disagi legati alla gravissima crisi idrica in atto. Nei Comuni del sud pontino migliaia di persone sono esasperate dalle costanti difficoltà che sono costretti a subire. E la Regione Lazio di fronte a questa situazione gravissima, anche per l’igiene e la salute pubblica, non utilizza le risorse che ha a disposizione. Una vicenda che se non fosse per la drammaticità delle conseguenze che la crisi idrica sta comportando per l’economia della provincia di Latina, per settori fondamentali come l’agricoltura e il turismo, potrebbe essere esilarante tanto quanto è paradossale. La Regione Lazio, infatti, stando le notizie raccolte starebbe “regalando” all’acquedotto di Acqua Campania spa quantitativi di acqua, prelevati dalla sorgente del Gari, che si trova nel Comune di Cassino, di proprietà dello Stato italiano e gestita dalla Regione Lazio, che potrebbero essere utilizzati per il proprio territorio evitando la gravissima emergenza in corso. Tradotto: la Regione Lazio regala l’acqua per poi ricomprarla dalla società Acqua Campania spa e a caro prezzo mentre i suoi cittadini sono a secco.

Per fare chiarezza su questa vicenda che sta pesando solo sulle spalle delle nostre comunità, stando la drammatica situazione in cui versano i cittadini dei Comuni del sud della provincia di Latina esasperati dalla gravissima emergenza in atto anche in concomitanza con la stagione estiva e gli operatori del settore turistico ed agricolo, visto il decreto contenente la richiesta per il riconoscimento dello "stato di calamità naturale" firmato dal presidente della regione Lazio il 5 luglio 2017 e considerato che la sorgente del Gari dista solo 42 chilometri dal porto di Gaeta e quindi dal sud della provincia di Latina, ho presentato una interrogazione urgente ai Ministri dell’Ambiente, Gian Luca Galletti e per le Infrastrutture, Graziano Delrio, per sapere, quali azioni urgenti, immediate e straordinarie intendano mettere in atto affinchè la Regione Lazio si assuma le proprie responsabilità mettendo da subito a disposizione, gratuitamente e senza oneri aggiuntivi, delle comunità interessate le risorse idriche derivanti dalla sorgente del Gari, di cui la Regione Lazio risulta proprietaria.

E per sapere se intendano, considerata la gravità dei fatti esposti, assumere con la massima urgenza ogni provvedimento di propria competenza per contrastare speculazioni a danno dei contribuenti del Lazio e garantire ai cittadini il diritto di usufruire di beni pubblici di prima necessità. Credo sia assurdo pagare 11 euro al metro cubo una risorsa pubblica che, in quanto tale, dovrebbe essere messa a disposizione delle comunità.

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