Gli appuntamenti della giornata di Mercoledì 20 del FONDIfilmFESTIVAL saranno caratterizzati dal radicamento del cinema di Giuseppe De Santis nella cultura popolare.
Dopo la proiezione di “Un marito per Anna Zaccheo” (1953) alle ore 17.00 - una pellicola in cui il regista sviluppa una riflessione sul desiderio popolare e sulle alchimie che lo mutano al contatto con la cultura moderna - seguirà alle 19.00 un film dedicato ai volti e ai luoghi del cinema di De Santis: “Nella terra della pace e degli ulivi” (1986), in cui il regista Stefano Masi impersona uno studente universitario che si reca a Fondi per intervistare De Santis e raccogliere materiale per la sua tesi di laurea e viene accompagnato dal regista sui luoghi delle riprese di “Non c’è pace tra gli ulivi” e “Giorni d’amore”, nelle botteghe artigiane, sulla spiaggia e tra i vicoli di Sperlonga.
La serata si aprirà alle ore 21.00 con l’incontro “L’istituzione del Museo del Neorealismo”, con la partecipazione dei Consiglieri Regionali Enrico Forte e Giuseppe Simeone, che hanno proposto l’emendamento da cui è scaturita l’approvazione della legge (n. 9, art. 17, del 14 agosto 2017) che istituisce il Museo a Fondi presso l’ex convento di San Domenico, immobile appartenente al patrimonio indisponibile regionale: «E’ una tappa importante che costituisce solo il punto di partenza, perché spetta ora a chi si occuperà dell’attuazione della norma darvi corpo e realizzare la prima parte del Museo, nelle sale già disponibili, completandolo poi con quella più ampia che attende di essere ristrutturata», affermano Marco Grossi e Virginio Palazzo, Segretario e Consigliere delegato dell’Associazione GIuseppe De Santis, che sin dal 2007 si è fatta promotrice dell’istituzione del “Museo del Neorealismo”.
Alle 21.15 il regista Gianfranco Pannone e il musicista Ambrogio Sparagna saranno i protagonisti dell’incontro “De Santis e i canti popolari” e presenteranno la proiezione di “Lascia stare i santi” (2016), un viaggio lungo un secolo nella devozione religiosa popolare in Italia - con la voce narrante di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni - che attinge al prezioso repertorio dell’Archivio Luce e a filmati dei decenni successivi, fino ai nostri giorni, e si presenta agli occhi degli spettatori come un percorso emozionale tra passato e presente, tra musica ed immagini di grande suggestione.
Prima del film il pubblico potrà assistere ad una breve esibizione all’organetto di Ambrogio Sparagna, che sarà accompagnato da un gruppo vocale.