Nei giorni scorsi il Governo è intervenuto sulla disciplina che regola le autorità portuali, individuando una nuova classificazione dei porti e creando una netta distinzione tra porti nazionali e porti regionali. Mentre a Roma vengono approvati provvedimenti per riorganizzare e semplificare la gestione dei porti italiani, a Sperlonga, dopo un anno dalla nostra interrogazione per avere chiarimenti sulle società, anche inglesi, che gestiscono il porto del nostro paese, siamo ancora in attesa che l’amministrazione comunale faccia chiarezza sul futuro della struttura.
“La Giunta Cusani ha sempre affermato di poter portare avanti l’amministrazione, pur in assenza di Cusani, ma la realtà dimostra ben altro.”
Nel 2013, su pressione della Corte dei Conti, il Comune di Sperlonga decideva di dismettere la propria quota del 5% della società che gestisce il porto. A distanza di quattro anni, dopo due perizie pagate con i soldi dei cittadini di Sperlonga e le rassicurazioni del sindaco Cusani, nulla è cambiato. Non si conoscono i tempi dell’istruttoria, le modalità di dismissione e nemmeno le intenzioni della maggioranza consiliare.
“Il nostro gruppo consiliare - concludono i consiglieri del gruppo Sperlonga Cambia – ritiene che il porto sia di fondamentale importanza per lo sviluppo turistico del nostro paese e, in quanto tale, dovrebbe essere centrale nella politica economica di Sperlonga. Al tempo stesso, andrebbero maggiormente salvaguardati i diritti dei cittadini nella fruizione della struttura. Il silenzio della Giunta Cusani e la mancanza di progettualità in merito a questa, come a tante altre questioni che interessano la comunità, dimostrano che questa Amministrazione non è in grado di offrire alcuna prospettiva di futuro e rappresentano un danno allo sviluppo economico e sociale del paese.
Sperlonga ha bisogno di un’amministrazione che lavori quotidianamente, con efficienza e competenza, per migliorare la nostra comunità.”