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Piano Nazionale del Turismo 2017-2022 e mobilità sostenibile

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Il 12 gennaio scorso  con un decreto congiunto dei Ministeri  delle Infrastrutture  e dei Beni culturale e del Turismo si è dato finalmente avvio al nuovo Piano Nazionale del Turismo 2017-2022.

In allegato a tale Decreto  sono stati così sbloccati anche  240 milioni di euro gia previsti dal  DEF2016-2017. Si tratta quindi  di finanziamenti  realmente  disponibili di cui 60 milioni sono destinati specificatamente alla valorizzazione  della Via Francigena e dell’Appia Regina Viarum, mentre ben 180 milioni  vengono destinati alla mobilità turistica ed in particolare alla realizzazione di ciclo-vie, al recupero delle tratte ferroviarie dismesse, al recupero  delle case cantonieri e degli immobili pubblici  posti lungo i cammini storici per favorire l’accessibilità ai beni culturali ed ai poli turistici.  

Con questi ultimi provvedimenti statali e con leggi regionali di settore già vigenti in materia, afferma Stefano D’arcangelo, ci troviamo  di fronte ad un quadro normativo e finanziario  certo  che consente ai Comuni e agli Enti territoriali  di fare realmente sinergia e mettere in campo, da subito, azioni e progetti concreti per recuperare i nostri beni culturali, valorizzare i nostri cammini storici e realizzare una moderna mobilità turistica davvero integrata e sostenibile.  

Adesso, continua D’Arcangelo, non ci sono più scusanti per nessuno.  Abbiamo infatti un Piano Nazionale pluriennale approvato definitivamente, leggi regionali  aggiornate già vigenti in materia e risorse finanziarie certe, alle quali si aggiungeranno  presto anche le risorse programmate dall’Unione europea per l’anno europeo dei beni culturali del 2018. Si tratta ora di  unire le forze, di passare concretamente alla fase attuativa e su questa  si dovranno misurare per davvero  le competenze, le capacità e le volontà politiche e amministrative  dei comuni e degli enti territoriali. 

In tale contesto, sottolinea Stefano D’Arcangelo, l’intero territorio provinciale ed in particolare quello del basso Lazio si trovano nelle condizioni ottimali e strategiche per fare bene e per rilanciare unitariamente  un nuovo modello di accessibilità sostenibile e di sviluppo turistico fondato sulla tutela e valorizzazione del nostro ricchissimo patrimonio artistico, storico-culturale e paesaggistico con ricadute estremamente  positive anche per la ripresa ’economia e lo sviluppo  dell’occupazione.

Stefano D’Arcangelo

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