La Uiltucs Latina apprende in queste ore la comunicazione ufficiale della società Pontina Discount a marchio MD nella quale dichiara che, a fronte della manifestazione di protesta indetta dalla Uiltucs Latina per i giorni Venerdi 30 e Sabato 31 innanzi i punti vendita di Terracina e Fondi, e' costretta per ragioni di immagine e rispetto della clientela alla CHIUSURA della vendita dei punti vendita. La stessa nota, inviata anche a Prefettura, Questura e Commissariato, specifica che a causa del SIT IN saranno costretti a NON pagare le giornate di chiusura ai lavoratori a causa manifestazione. Manifestazione equivale quindi ad ore non retribuite ai lavoratori in forza.
Quello che sta accadendo è veramente indescrivibile tutto – si legge in una nota del sindacato - il contratto prevede che quando la causa o la scelta di chiudere l'attività è da parte aziendale il lavoratore deve comunque essere retribuito. E questo non lo diciamo noi ma il Contratto Nazionale Lavoro del Commercio e Terziario. Come categoria sindacale Uiltucs Latina rimaniamo veramente sconcertati a fronte di tali dichiarazioni da parte della società . La manifestazione programmata scaturisce da una mancata volontà dell'imprenditore che gestisce il marchio MD di affrontare la questione licenziamenti; abbiamo nuovamente in questi giorni cercato fortemente il confronto finalizzato alla reintegra delle lavoratrici, nei giorni scorsi la risposta delle società è stata solo chiamare le forze dell'ordine.
La decisione di oggi, ovvero la chiusura alla vendita dei punti vendita nelle giornate di venerdì e sabato prossimo è però ancora più grave. Il sit in, indipendentemente dalle scelte aziendali, si svolgerà come programmato e come comunicato a Terracina e Fondi con la massima correttezza senza creare ostruzionismo alla clientela, scrivere da parte aziendale sottolineando che non verranno pagati i lavoratori a causa di una scelta della proprietà sulla chiusura delle saracinesche dei negozi, a nostro avviso è un segnale inaccettabile. È la priva che l'etichetta data da noi al gestore, ovvero un datore che usa ed interpreta lavoratori e lavoro come merce di scambio, è azzeccata.