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Anticorruzione: le richieste di Fratelli d'Italia restano totalmente inascoltate dal Comune di Sperlonga

La portavoce del circolo cittadino del partito Sara Kelany aveva chiesto di riaprire le porte del Municipio e di spostare di settore i dirigenti rinviati a giudizio

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Il Comune di Sperlonga, con delibera di giunta del 30 gennaio, ha adotato l’aggiornamento del piano triennale anticorruzione.

“Fratelli d’Italia aveva vigilato sull’iter di adozione dell’aggiornamento del piano anticorruzione, eravamo stati atenti ed avevamo fato delle proposte assolutamente ragionevoli e ragionate - dichiara Sara Kelany, portavoce del circolo citadino di Fratelli d’Italia - Le nostre osservazioni di
riaprire le porte del Comune e di spostare di area i dirigenti rinviati a giudizio erano frutto di un’atenta analisi dei bisogni degli sperlongani, proposte concrete e motivate. Ma la giunta non solo non ha ritenuto di accogliere le proposte svolte, ma non ha neanche motivato in maniera adeguata”.

Nella delibera di giunta si legge espressamente che sullo spostamento di area dei dirigenti non c’è necessità di seguire procedure ulteriori e diverse da quelle seguite, con riferimento invece all’apertura delle porte del Comune, l’amministrazione fa presente che la chiusura delle porte veniva disposta per evitare la presenza di sconosciuti veniva disposta “per evitare la presenza di sconosciuti”.

Ecco - continua Sara Kelany - appare singolare richiamarsi a principi astrati di tutela della trasparenza se non si garantisce libero accesso agli uffici e se non si rimuovono tute le possibili situazioni di incompatibilità e conflitto di interesse anche potenziale nello svolgimento della atività amministrativa.

La giunta avrebbe potuto dare un segnale di apertura verso proposte valide e ragionevoli, ma anche stavolta, arroccandosi su posizioni di principio, ha perso una buona occasione per confrontarsi con le forze politiche del territorio.

Gli aggiornamenti al Piano triennale sono così stati adotati stralciando tutte le proposte pervenute e, però, l’autorità anticorruzione ha rilevato anche la carenza dell’indicazione del responsabile dell’anticorruzione sul sito, così come previsto dalla normativa. Occorrerà verificare se si riterrà opportuno adeguarsi o se anche le osservazioni dell’autorità resteranno inascoltate.

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