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Sperlonga Cambia sul Piano Integrato: "Il Prefetto nomini una commissione d’accesso"

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L’informativa della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma acquisita nel processo relativo al Piano Integrato di Sperlonga, che vede tra gli imputati il sindaco Armando Cusani, è un documento allarmante.

Nell’informativa, i Carabinieri del Comando provinciale di Latina scrivono che gli elementi di indagine raccolti portano “certamente a ritenere che vi sia stato un interesse speculativo al piano integrato di Sperlonga da parte di soggetti collegati alla criminalità organizzata campana”.

Il lungo elenco di nomi, date e fatti contenuti nell’informativa della DDA di Roma impone di fare piena chiarezza su eventuali connessioni tra affari e politica e sul tema del Piano Integrato, un progetto che ha trasformato in maniera irreversibile il tessuto economico e sociale di Sperlonga.

Nell’informativa acquisita nel processo che vede imputato il sindaco Cusani, il nome del primo cittadino torna più volte, indicato dai Carabinieri come “l’artefice del Piano integrato”.

Per questa ragione, al netto di quelli che saranno gli sviluppi del giudizio penale, riteniamo che davanti agli ultimi elementi emersi il Prefetto debba intervenire con la nomina di una commissione d’accesso, al fine di svolgere un’approfondita attività d'indagine sull'operato dell'amministrazione locale, valutando tutte le anomalie che caratterizzano il Comune di Sperlonga e la possibilità, fatte le dovute verifiche, di procedere con la proposta di scioglimento.

Le Istituzioni non possono rimanere inermi di fronte a un’informativa della Direzione Distrettuale Antimafia che mette in fila date, nomi, cognomi ed eventi che collegano, in maniera più o meno diretta, il mondo della criminalità organizzata con il nostro territorio, inserendosi nella vicenda di quello che era stato presentato dall’Amministrazione comunale come un grande piano per lo sviluppo economico e sociale di Sperlonga, ma che secondo gli inquirenti si è rivelato essere ben altra cosa.

“Appare infatti evidente – si legge nell’informativa inviata alla DDA di Roma – che la speculazione edilizia conseguente all’approvazione del piano integrato […] ha interessato prevalentemente società dell’area campana che vi hanno investito ingenti capitali. Si è visto come alcuni soggetti che hanno avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione edilizia in parola siano collegati, seppur talvolta in maniera indiretta o dissimulata, alla criminalità organizzata tanto da far ritenere che in alcuni casi vi possa essere stato un reimpiego dei capitali illeciti dei clan originari della citata zona.”

Negli ultimi anni, Sperlonga si sta distinguendo non solo per le note vicende giudiziarie che colpiscono tecnici e politici locali, ma anche per il colpevole ritardo, e talvolta silenzio, da parte delle Istituzioni. L’informativa della DDA di Roma deve essere l’occasione per le Istituzioni di rompere questo silenzio e di dimostrare la loro presenza su un territorio, come quello di Sperlonga, dove per troppo tempo sono state assenti.

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