Le scelte in tema di viabilità dovrebbero essere orientate a migliorare la mobilità urbana e la qualità di vita dei cittadini. Tutto questo la Giunta Cusani non lo sa e dopo sei anni dalla realizzazione della pista ciclabile che ha di fatto segnato la separazione del centro storico da lungo mare, torna a parlare di pista ciclabile senza una progettazione di ampio respiro e senza coinvolgere la cittadinanza.
Nulla di nuovo sotto il sole. Ancora una volta il sindaco Cusani decide per tutti, senza dialogare con i cittadini e con le varie categorie produttive, e se a qualcuno non sta bene può sempre cambiare paese.
L’attuale tratto di pista ciclabile, con l’annesso senso unico di marcia, ha prodotto più danni che benefici. Il centro storico è ormai una realtà a se stante, separata dal resto del paese, il traffico dei mesi estivi paralizza il lungomare e diversi commercianti, già schiacciati dalla crisi economica degli ultimi anni, hanno calato le serrande.
Il problema è sotto gli occhi di tutti, Giunta Cusani compresa, che per cercare di mettere una pezza a questo disastro aveva promesso la realizzazione di un anello viario che avrebbe dovuto diminuire i disagi per i cittadini. Sono passati anni, ma l’anello viario si è trasformato in un anello immaginario, mentre i disagi sono peggiorati.
La realizzazione di nuovi percorsi ciclabili non può portare benefici concreti se non è accompagnata da un confronto costante con i cittadini, da un piano della mobilità e da un potenziamento del sistema di trasporto pubblico urbano, mediante incentivi che favoriscano l’acquisto e l’utilizzo di biciclette o di altri mezzi non inquinanti.
A Sperlonga il servizio di trasporto pubblico urbano è praticamente inesistente. Le persone che dalla zona di Lago Lungo, di Lago San Puoto, Fontana della Camera o di Punta Cetarola vogliono recarsi in centro o al porto sono costrette a utilizzare l’ automobile. Quanto al confronto con i cittadini c’è poco da dire: a Sperlonga è pura utopia.
I soliti annunci trionfalistici della maggioranza Cusani servono a poco, se non a dimostrare la distanza che separa chi amministra oggi Sperlonga dalle reali esigenze dei cittadini.
Progettare nuovi percorsi ciclabili senza risolvere i danni prodotti in passato, e senza ascoltare le istanze di chi vive questi disagi quotidianamente, è un grave errore. Un’amministrazione che voglia seriamente migliorare la qualità di vita dei cittadini dovrebbe avere l’umiltà di imparare dagli errori del passato, non l’arroganza di ripeterli.