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"Mai più": grande partecipazione alla settimana della memoria a Fondi

"Commozione" : questo il termine giusto per descrivere gli eventi che hanno tracciato il cammino del progetto dedicato alla Giornata della memoria tra i vicoli, i palazzi e le mura della città

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Una settimana intensa, emozionante e partecipata. Questa è stata “Mai più”, la rassegna dedicata al Giorno della memoria dal 26 al 31 gennaio a Fondi promossa dal Teatro Bertolt Brecht di Formia grazie al bando regionale a sostegno di iniziative per la costruzione di un archivio della memoria storica del Lazio in collaborazione con l’amministrazione comunale e il Parco dei Monti Ausoni e lago di Fondi. 

Spettacoli teatrali, concerti, mostre, presentazioni di libri in diverse location della città per provare a raccontare la Shoa tra teatro, musica e letteratura. L’auditorium Sergio Preti, il museo ebraico, il Palazzo Caetani, il quartiere della giudea, il chiostro di San Domenico hanno ospitato le tante repliche delle due produzioni firmate Bertolt Brecht dedicate alla memoria per la drammaturgia di Alessandro Izzi e la regia di Maurizio Stammati: “La Valigia dei destini incrociati” e “Zingari Lager”. 

Ad accompagnarli la presentazione del libro sulla lingua ebraica “La lingua che visse due volte” della docente Anna Linda Callow, il reading con le parole di Liliana Segre, le musiche zigane dei Taraf de Metropolitana, le foto di MIchael Kenna in mostra.

Una settimana di eventi che ha visto la partecipazione di oltre 1000 persone. 

"Commozione" :è questo il termine giusto per descrivere gli eventi che hanno tracciato il cammino del progetto “Mai Più” dedicato alla Giornata della memoria e realizzato tra le mura i vicoli i palazzi di Fondi, mura che trasudano memoria storia e storie.

La scelta di raccontare qui le lacrime di chi ha vissuto l'orrore del male generato da uomini contro altri uomini ha dato vita ad un percorso fatto dj emozioni . Studenti, famiglie, studiosi, artisti hanno restituito il ricordo e il bisogno di ritrovarsi insieme a commuoversi coltivando la.speranza di un "mai piu" senza se e senza ma», afferma il direttore artistico Maurizio Stammati.

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