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D'Angiò si difende: "Nessuna estorsione, chiedevo solo il pagamento della merce"

"La vicenda rispecchia, purtroppo, la difficile situazione degli operatori del Mof che sempre più spesso sono costretti a subire le conseguenze dei mancati pagamenti delle merci e, talvolta, delle vere e proprie truffe"

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Relativamente alla posizione del Sig. Salvatore d’Angiò, destinatario della recente ordinanza di custodia cautelare in carcere, per il reato di tentata estorsione, l'avvocato Enzo Biasillo rileva quanto segue.

Il sig. D’Angiò è estraneo a qualsivoglia attività estorsiva, essendosi limitato a chiedere il legittimo pagamento di quanto dovuto a fronte di varie forniture di prodotti ortofrutticoli, tutte documentate da fatture che saranno depositate nel corso dell’interrogatorio innanzi al Gip.
Come è, infatti, prassi decennale nell’ambito del commercio di prodotti ortofrutticoli nell’area MOF, i soggetti che fungono da mediatori nei vari acquisti, spesso assumono anche la veste di garanti dei pagamenti delle ditte acquirenti, sottoscrivendo i documenti di trasporto delle merci e assumendo la qualità di fideiussori, come è avvenuto nel caso di specie.


In proposito sarà avviata un’azione legale per il recupero delle somme dovute sia nei confronti della ditta acquirente che del mediatore-garante.
La vicenda rispecchia, purtroppo, la difficile situazione degli operatori del Mercato Ortofrutticolo che sempre più spesso sono costretti a subire le conseguenze dei mancati pagamenti delle merci e, talvolta, delle vere e proprie truffe da parte di soggetti che fanno di tutto per non onorare gli impegni assunti.
Tale situazione può portare alla comprensibile esasperazione degli animi di chi purtroppo cerca di mantenere in piedi la propria azienda nella maniera più corretta e onesta possibile.
Per quanto riguarda il Sig. D’Angiò, che sarà sottoposto domani mattina ad interrogatorio di garanzia, è stata presentata immediata richiesta di attenuazione della misura al GIP ed è stato già depositato ricorso al Tribunale della Libertà di Roma, con richiesta di revoca dell’ordinanza della custodia cautelare in carcere.
Ulteriori iniziative saranno valutate, dopo approfondita lettura degli atti, nei confronti di eventuali soggetti , qualora dovessero riscontrarsi false dichiarazioni all’Autorità Giudiziaria.

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