In data 8 luglio 2020 sulla stampa è stata divulgata la notizia di una denuncia/querela per estorsione presentata dal sig. Luigi Pinto (intermediario commerciale) nei confronti del sottoscritto, con evidente risalto nella pubblica opinione nonché nell’ambito del MOF, in conseguenza della carica di Amministratore delegato da me rivestita.
L’accusa del sig. Pinto Luigi è falsa e verrà immediatamente smentita in tutte le sedi!
Il tentativo, però, è talmente surreale e malaccorto che non può che configurarsi come l’ennesimo tentativo intimidatorio verso il sottoscritto da parte dei componenti (o contigui a qualunque titolo) della Famiglia D’Alterio, ben nota alle cronache per essere stata ripetutamente coinvolta in diversi procedimenti giudiziari della Magistratura (operazione “sud-pontino” che ha visto il MOF costituirsi parte civile e riconosciuto parte lesa, operazione “GEA” e operazione “Aleppo”).
Al riguardo, sono altrettanto note le mie ripetute prese di posizione contro questi signori che con le loro azioni hanno infangato per anni il buon nome del MOF, dei suoi operatori e dell’intera comunità di Fondi.
Infatti, la stessa notizia di stampa ricorda che il sig. Pinto Luigi è stato oggetto di ben due interdittive antimafia emesse dal Prefetto di Latina “…alla luce del fatto che il figlio convive con Melissa D’Alterio, figlia di Giuseppe D’Alterio detto Peppe “o marocchino”, ritenuto dagli investigatori legato al Clan dei Casalesi e coinvolto in numerose inchieste su affari mafiosi nei trasporti da e per il MOF”.
Già in passato questi signori hanno minacciato azioni risarcitorie nei miei confronti. Ma questo non ha rallentato minimamente la mia azione di prevenzione e contrasto, anzi!
Le interdittive antimafia, tutte prontamente applicate dalla MOF Spa nella sua qualità di Ente gestore di una importantissima infrastruttura pubblica nella quale si svolge una rilevante attività di interesse pubblico, hanno riguardato entrambe le società Carol Mediazioni Srl e Chiara Mediazioni Srl di cui il sig. Pinto Luigi è legale rappresentante.
È evidente che il sig. Pinto Luigi, non trovando accoglimento in nessuno degli innumerevoli ricorsi presentati contro le interdittive, prova ad intimidirmi diversamente (stessa scuola dei contigui di famiglia).
Ho appena depositato, con l’assistenza dell’Avv. Luigi Antonio Paolo Panella del Foro di Roma, a nome mio personale e della MOF Spa una denuncia-querela per il reato di calunnia ex art. 368 c.p. nei confronti del sig. Luigi Pinto e di chiunque abbia concorso con lui in tale reato.
In sede giudiziale farà poi seguito una richiesta risarcitoria adeguata al danno procurato nei miei confronti e nei confronti dell’intera comunità del MOF da me amministrata.
Questi signori debbono sapere che noi non arretreremo di un passo. Il MOF non è una loro proprietà, ma è un patrimonio di eccellenza del nostro territorio e di un’intera comunità fatta di uomini onesti e laboriosi che nulla hanno a che fare (né vogliono averlo) con questa “gramigna malefica” che infanga le radici sane del MOF e va pertanto estirpata.
Per questo motivo, continueremo a stare in prima linea a fianco della Magistratura e delle Forze dell’Ordine per combattere ogni tentativo di infiltrazione malavitosa, segnalando e contrastando qualunque fenomeno anche solo sospetto, a tutela della dignità del MOF e dei suoi operatori.
Ringrazio, anche a nome della MOF Spa, per l’attenzione che vorrete riservare a questi miei chiarimenti.