Sentito discorso di insediamento da parte del consigliere di Fondi Vera che, dopo tanti anni di politica, ha conquistato un posto nella Pubblica Assise ed è pronto per servire la sua città.
Lo pubblichiamo integralmente:
"Signor Sindaco, Gentili Assessori e pregiatissimo Presidente dell’assise,
Gentile Segretario Comunale,
Colleghi Consiglieri,
Cittadini presenti in aula e sintonizzati attraverso la radio diffusione,
buongiorno e prima di ogni altra cosa, buon lavoro.
Vi saluto con l’emozione e l’entusiasmo della prima volta. Siedo in questa assise in rappresentanza di una Comunità di Donne e Uomini ritrovatasi sotto l’arancia di Fondi Vera, una famiglia che è stata premiata non solo dal sostegno e dalla fiducia ma anche e soprattutto dal consenso di migliaia di concittadini.
L'ingresso di molti under 40 nel Consiglio di Fondi
Ed oggi non si celebra soltanto l’insediamento di un nuovo Consiglio Comunale ma anche il debutto nelle Istituzioni di tanti under 40, e diversi volti nuovi, in quasi tutti gli schieramenti. Un segnale di rinnovamento che spero faccia rima con cambiamento. Dei metodi, delle scelte, delle visioni e delle prospettive di gestione della cosa pubblica.
In questo prestigioso consesso un 40enne che coltiva la passione per la Politica con la P maiuscola dall’adolescenza ed entra nel 2020 per la prima volta in Consiglio Comunale può dare un contributo importante, non solo per motivi anagrafici ma anche e soprattutto per il suo percorso umano, la sua presenza nel tessuto sociale, sportivo, culturale cittadino. Questo è ciò che intendo fare.
"La parola d'ordine sarà il rispetto"
E voglio farlo, nutrendo il massimo rispetto per ognuno di voi, ma nemmeno un briciolo di timore reverenziale. Perché sono convinto che sia il rispetto l’ingrediente di cui abbiamo maggiormente bisogno, e non il timore. Il rispetto dei ruoli, il rispetto del responso elettorale, il rispetto delle posizioni altrui, il rispetto delle parti, ma soprattutto il rispetto nei confronti dei cittadini.
"Non è il numero che determina la forza di un esercito, ma il desiderio di lottare"
Non è il numero che determina la forza di un esercito, ma il desiderio di lottare.
Quanto maggiore è il desiderio di lottare e di affrontare le sfide, tanto più grande sarà la forza.
E di sfide, davanti a noi, ce ne sono a iosa. In ogni ambito.
Per questo abbiamo, tutti, indistintamente, il dovere di dare risposte alle tante domande dei fondani.
Risposte chiare, inequivocabili, che non si prestano ad interpretazioni di Partito o di bottega.
Ma questo carico di responsabilità facciamo sì che rappresenti un impegno solenne.
Il riferimento alle dimissioni di massa e ai consiglieri che non sanno ancora se stare in maggioranza od opposizione
Solenne, perché di responsabile c’è stato davvero poco nelle dichiarazioni di chi ha minacciato dimissioni di massa qualora a vincere il ballottaggio fosse stato il candidato opposto, ma d’altronde per alcuni gruppi politici locali la strada delle dimissioni ha rappresentato storicamente la panacea di tutti i mali, anche undici anni fa, per la precisione il 5 Ottobre 2009. Ma anche il 1° Luglio del 2000 quando altre dimissioni fecero cadere l’Amministrazione guidata da Onoratino Orticello, che nemmeno a farlo apposta durante la Campagna Elettorale è tornato sulla bocca di tutti. Chissà perché.
Lavoriamo per una Fondi dove nessuno preferisca assentarsi in un confronto pubblico con un avversario politico. Una Fondi in cui a tutti i partiti e movimenti sia concesso uno spazio per affissioni pubbliche, per comunicare con la Città. Una Fondi in cui i Consigli Comunali possano essere itineranti e tenersi nelle periferie quando si affrontano questioni legate a quei luoghi. Una Fondi che riveda l’ammontare dei gettoni di presenza e più in generale dei costi della politica per sostenere iniziative benefiche. Una Fondi solidale, che ad esempio si prenda cura della giovanissima ragazzina rimasta vittima di violenze ripetute e le permetta di riprendersi la propria vita. Una Fondi in cui nello Statuto Comunale la parola “deve” sostituisca i troppi “può”, soprattutto riferiti alla costituzione di consulte che favoriscano realmente la partecipazione popolare.
Facciamoci trovare pronti, perché quando l’emergenza sanitaria sarà soltanto un brutto ricordo non scompariranno certo le difficoltà che i nostri concittadini vivono ogni giorno. Ed allora dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza, passando per chi ancora non ha capito dove accomodarsi, è ora di aprire una stagione nuova, diversa, vera per la nostra Città. Portiamo in quest’aula quelle sensibilità che il territorio esprime, con le visioni differenti proprie di ognuno di noi ma senza mai mettere l’interesse di partito davanti a quello collettivo. Solo questa è la richiesta che sento di fare a tutti voi, nessuno escluso. Poi le differenze emergeranno, è naturale che sia così, e chi oggi governa ha il dovere ed il diritto di scegliere e determinare le priorità di azione. A chi non condividerà le vostre politiche siate capaci di riservare sempre il massimo rispetto e la lealtà.
Ho un sogno nel cassetto, quello di rendere i fondani orgogliosi dei propri amministratori.
E se questo diventa anche il vostro sogno forse sarà meno difficile realizzarlo.
La citazione di Calvino
Italo Calvino scrisse…
“É delle Città come dei sogni: tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio, una paura. Le Città come i sogni sono costruite di desideri e di paure”.
Vi auguro, auguro soprattutto a me stesso ed a chi condividerà con me i banchi dell’opposizione, di coltivare desideri ogni giorno più ambiziosi e di lasciare le paure nel cassetto. Perché la nostra Città ha bisogno di sognare e desiderare, superando timori ed ansie, per tornare a sorridere, credere, costruire.
Grazie".