Il presidente della casa di produzione On Broadway, Giovanni Pannozzo, fa il punto della situazione riguardo la prossima apertura dei cinema e teatri prevista per il 27 marzo.
Un piccolo traguardo raggiunto ma con tanti dubbi e difficoltà.
I protocolli toccano, tra l'altro, le questioni capienza (numero di spettatori che possono accedere), biglietteria, flussi di pubblico e personale, gestione spazi (sala, palco, retropalco e camerini) e produzione. Biglietti nominali, ingressi contingentati, mascherine Ffp2 sia per il pubblico sia per i lavoratori, e una sanificazione degli ambienti nell’intervallo.
“Si è grati al Ministro Dario Franceschini e al Governo Draghi per la sensibilità e il supporto dimostrati nei confronti della nostra categoria ma prevedere un 25% di capienza può garantire la sostenibilità e la fattibilità economica dei teatri tanto pubblici quanto privati? Senza aiuti a copertura dei posti vacanti, o almeno di una parte di essi, o del costo dei lavoratori, la corsa alla riapertura che le Istituzioni stanno conducendo condannerà a morte il settore dello Spettacolo dal Vivo.
Non voglio frenare l'esultanza di molti (che giustamente hanno voglia di tornare sul palco o in platea), ma riaprire i cinema e i teatri con questi protocolli è assurdo. Nel caso di un teatro o di un cinema con 200 posti, con 50 persone paganti, non si coprono neanche i costi del personale, le utenze, gli affitti, le compagnie, pubblicità, ufficio stampa, sanificazione e tutto ciò che ruota intorno al sistema.
Inoltre l’apertura sarà possibile solo nelle regioni in zona gialla e comunque non oltre le ore 22. Quindi si è vincolati dal fatto che, se aumentano i contagi, i cinema e teatri saranno richiusi. Preparare una proiezione cinematografica o un spettacolo, pubblicizzarlo, prenotarlo e acquistarlo online, non sono cose che si possono organizzare e cancellare in pochi giorni.
Lo spettacolo inoltre necessita di programmazione, ma il CTS si esprimerà 15 giorni prima in base ai contagi rendendola quindi impossibile. Riapriamo si, vogliamo riaprire, vogliamo riprendere a vivere di l’arte e cultura. Faremo di tutto per adattarci e reinventarci il più possibile, ma sarà difficile.”