Con l’arrivo della bella stagione ritornano, immancabilmente, anche le cattive abitudini riguardati l’abbandono degli animali i quali, in un momento di crisi e di preparazione verso l’estate, sembrerebbero destare per molti notevoli problemi.
A tal proposito pochi giorni fa sono stati rinvenuti a Monte San Biagio, in Via del Mare, cinque cuccioli di razza meticcia, all’interno di un fossato, nascosti dalla sterpaglia. Fortunatamente c’è stato chi ha prestato loro soccorso e non è passato oltre: dei passante che sono stati fondamentali affinché questa storia avesse un lieto fine. È stato proprio il lamento dei cani, nati molto probabilmente poche ore prima dall’abbandono, ad attirare l’attenzione. La loro condizione non era dunque delle migliori visto che si trovavano senza cibo e acqua ma i passanti hanno provveduto a prestar loro le prime cure, chiamando subito il 118 ed attendendo i soccorsi.
Purtroppo questo è solo l’ultimo episodio riguardante i fenomeni di abbandono e randagismo a Monte San Biagio: innumerevoli sono i gatti che si aggirano per il paese e cani di piccola e grossa taglia che vagano sia di giorno che di notte per le strade, creando così dei forti rischi e disagi sia per i passanti che per gli automobilisti.
Quello che poi appare lacerante è la condizione di questi animali: soggetti ad ogni forma d’intemperie e “marchiati” dalle malattie, per via della poca cura ed attenzione. Ma si ricorda che, in base alle ultime normative vigenti, chiunque abbandoni un cane è punito con sanzione amministrativa. Il proprietario o detentore, a qualsiasi titolo, in caso di sopravvenuta e comprovata impossibilità di mantenimento dell’animale, deve obbligatoriamente chiedere al servizio veterinario della U.S.L. competente, di essere autorizzato a consegnare l’animale ad apposite strutture di ricovero pubbliche o private, e non abbandonandolo nei pressi di luoghi isolati. E, in particolar modo, la presenza di cani vaganti o randagi deve essere segnalata dai cittadini al Servizio di Polizia Municipale che provvederà ad informare immediatamente il servizio veterinario della U.S.L. al fine della cattura dell’animale.
Ma dovrebbe essere in primo luogo il comune che, tramite i fondi erogati dallo Stato annualmente alle regioni, provveda all’attuazione di piani di controllo delle nascite dei randagi attraverso la sterilizzazione e alla costruzione ed al risanamento dei canili, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale, tutelando la salute pubblica e l’ambiente.