Resta in carcere il fondano di 36anni accusato di aver picchiato, strattonato e sequestrato la compagna di 30 anni per gelosia.
L'uomo, come noto, aveva approfittato di un momento di distrazione della ragazza per sbirciare il suo smartphone trovando, a suo dire, alcuni messaggi sospetti.
Banali e quotidiane conversazioni lavorative, invece, secondo la ragazza fuggita dopo 3 ore di vessazioni, arrivata al pronto soccorso di Terracina e dimessa poche ore dopo con una prognosi di 15 giorni.
Il 30enne, difeso dagli avvocati Maurizio Forte e Davide Sciarra, ha risposto ieri alle domande del gip Giorgia Castriota negando ogni addebito.
La ferita al capo, a suo dire, non sarebbe stata causata dalle percosse ma da una caduta accidentale; la stessa lite sarebbe invece scoppiata a causa della gelosia di lei.
La versione non ha convinto il giudice Giorgia Castriota che ha confermato la misura cautelare del carcere.
Il 36enne aveva infatti anche precedenti sia nei confronti della stessa 30enne che nei confronti di una precedente ex.