Nel corso del consiglio comunale che si è svolto nella giornata del 5 dicembre, la pubblica assise è stata chiamata ad approvare il piano di emergenza comunale di protezione civile. Riportiamo integralmente il punto di vista del gruppo di minoranza “Sperlonga Cambia”:
“Le leggi e le direttive nazionali e regionali attribuiscono importanti competenze e poteri alle amministrazioni comunali in materia di protezione civile, soprattutto per quanto riguarda l’informazione pubblica, la pianificazione delle emergenze, la formazione e la prevenzione.
Si tratta, quindi, di un documento di grande rilevanza per il nostro paese e per la nostra comunità. Per questa ragione abbiamo voluto prestare il nostro contributo propositivo, malgrado la ristrettezza dei tempi tecnici che hanno portato all’approvazione del piano. Abbiamo ritenuto preminente l’interesse per Sperlonga di dotarsi di un piano di emergenza comunale nonostante, già dalla semplice lettura del documento che ci è stato sottoposto, abbiamo rilevato importanti lacune nella redazione dello stesso. Ad esempio, mancano i riferimenti al PAI (Piano Assetto Idrogeologico), manca un quadro obbligatorio sullo “scenario di rischio locale”, manca l’analisi di “condizioni limite”. Tuttavia, anche non volendo entrare in dettagli tecnici, ci siamo resi conto che nel documento mancano le coordinate geografiche degli edifici strategici e rilevanti per la protezione civile e alcuni dati che possono essere di fondamentale importanza in caso di emergenza, quali ad esempio il numero di bambini o di persone disabili presenti sul nostro territorio.
Per fare solo un paio di esempi pratici circa quelle che riteniamo le gravi lacune al piano di emergenza, abbiamo evidenziato come nel documento non sia contenuto alcun riferimento al rischio incendi della zona collinare di Fontana della Camera, malgrado nel corso degli anni si siano verificati incendi anche molto estesi e abbiamo ricordato che con una nostra interrogazione avevamo chiesto di provvedere alla manutenzione della strada e dell’illuminazione pubblica e alla cura del vegetazione, tutti fattori di rischio in caso di calamità naturale. Altro esempio è quello della zona di Lago Lungo, in quanto la strada si allaga anche in seguito ad un breve acquazzone.
Per spirito di responsabilità, vista l’imminente scadenza del termine previsto dalla regione Lazio per l’approvazione del piano, considerata l’importanza di avviare una discussione su un argomento così importante per il nostro paese e prendendo per buono l’impegno della maggioranza a completare quanto prima l’iter avviato in questi giorni, abbiamo deciso di astenerci sulla votazione di questo punto all’ordine del giorno”.