Chi lo dice che le vacanze migliori sono quelle fatte nelle mete esotiche? A volte basta fare pochi chilometri per ritrovarsi in un bellissimo scenario italiano. È l’esperienza vissuta da due fondani che hanno deciso di raccontarcela.
Un paio di anni fa, i due fondani avevano voglia di fare un piccolo weekend e, tra le varie scelte si sono ritrovati nella cittadina umbra. Orvieto è ben collegata, facilmente raggiungibile con il treno e si divide nella zona alta e nella zona bassa della città, in quest’ultima hanno alloggiato nell’hotel “La Pergoletta”, a misura d’uomo e con una donna tanto simpatica come proprietaria che, fregandosene della lingua italiana, per dare indicazioni sul proprio albergo diceva “salisci le scale e lo trovi lì davanti”.
La zona bassa della città era effettivamente poca cosa ma è bastato salire con una funivia sempre attiva per ritrovarsi immersi in un altro mondo. Un borgo quasi medievale che non lasciava spazio a nulla, se non alla bellezza estrema del paesaggio. Fatto di semplicità e modi di vivere che hanno un che di passato. Statuette di legno e di ceramica erano sparse un po’ ovunque e i monumenti, nonostante la grandezza limitata della città erano abbastanza da non riuscire a vederli tutti in due giorni. Ma la meraviglia maggiore era il panorama. Una volta affacciati dal “balcone” della montagna in cui era situato il centro storico, ci si ritrovava a fare i conti con uno spettacolo mozzafiato fatto di verde, colline, prati e aria incontaminata. Stessa meraviglia che, paradossalmente, si ritrovava nella Orvieto underground, un labirinto di vicoli sotterranei che riportavano agli antichi splendori della cittadina.
Ma, ovviamente, quello che spesso indica la bellezza di un posto è anche il cibo e in questo, a quanto riferito dai fondani in trasferta, la città è stata sensazionale, prodotti tipici da leccarsi i baffi, tra funghi e ragù di cinghiale.
E proprio della cittadina, i fondani in trasferta, non possono che parlarne bene, omaggiandola di tutte le cose buone e belle che hanno trovato, dei mille ricordi che ha lasciato in loro e non possono far altro che consigliarla ai propri concittadini perché, molto spesso, è questo che fa un fondano in trasferta: consigliare agli altri un porto sicuro in cui trovare e vivere esperienze indimenticabili.