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Oreste Rosario Boccia si racconta: intervista a un investitore di successo

La Redazione
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Studio, intuizione, tanta determinazione e una bella dose di passione: investire in azioni è questione di alchimia tra questi quattro imprescindibili fattori secondo il fondano Oreste Rosario Boccia che, da quasi 20 anni, ha fatto della Borsa un lavoro a tempo pieno. Un’avventura cominciata nel lontano 1998 grazie a un’intuizione e a un colpo di fortuna che hanno dato a questo investitore, allora giovanissimo, lo spirito e la carica per destreggiarsi con successo nel complesso mondo di Piazza Affari. Un autodidatta, si definisce Oreste Rosario Boccia, secondo il quale si diventa borsisti di professione soltanto quando si superano le tre fasi topiche dell’economia: quella rialzista (1999-2000), quella neutrale (i titoli oscillano in un determinato range) e quella ribassista (dal 2007 ad oggi). Solo chi è sopravvissuto a questi tre stadi diversissimi attraversati dalla Borsa nell’ultimo ventennio, e ha saputo bypassare, cavalcare e poi di nuovo schivare la crisi, può definirsi un investitore completo e pronto per fronteggiare a vita le mille difficoltà di un “mestiere” tanto appassionante quanto insidioso e complesso. È andata esattamente così ad Oreste Rosario Boccia, che dal colpo di fortuna relativo alla compravendita di un pacchetto di azioni della Lazio oltre 18 anni fa, ha studiato e affinato la sua tecnica fino a diventare un investitore di professione. Noi lo abbiamo intervistato.

Che tipo di investitore sei?

Il mio è un tipo di approccio tecnico alla materia, ossia guardo il grafico, cerco di capire i trend, faccio un’analisi e investo in ottica multiday (comprare un titolo allo scopo di venderlo qualche giorno dopo). Ci vogliono tante competenze per capire un grafico di borsa ma il tempo per acquisirle è molto soggettivo. Io sono un autodidatta, ci sono molti che imparano velocemente, altri che ci mettono anni per capire i meccanismi. Ci sono poi gli investitori che guardano invece altri fattori, studiano per esempio il bilancio di una determinata azienda, ma è un’analisi diversissima da quella che faccio io. Dopo qualche anno di attività ho cercato poi di differenziare i miei investimenti e ho puntato sul mattone d’oltreoceano, in particolare nella città statunitense di Chicago e Miami.

Perché un fondano oggi dovrebbe investire in azioni?

Beh naturalmente bisogna essere navigati nel settore. Allo stato attuale, a tutti coloro che sanno destreggiarsi nella Borsa, io lo consiglio vivamente. Sono le circostanze a rendere questo tipo di investimenti più vantaggiosi di altri. Basta guardarsi intorno: i BOT hanno rendimenti in negativo; i BTP, che sono titoli a scadenza superiore ad un anno, hanno un rendimento minimo (1,12% il BTP a 10 anni). Il settore immobiliare italiano, e soprattutto quello fondano, sono in crisi. Non solo è difficile rivendere a prezzi vantaggiosi ma anche l’affitto delle proprietà non è sempre redditizio: molte persone non riescono a saldare le mensilità ma per mandare via inquilini che non sono puntuali nei pagamenti possono volerci svariati mesi. La crisi dei consumi è acuita, mese dopo mese, dalle tasse, ormai arrivate alle stelle a causa della politica del rigore del’Unione Europea, e i titoli a reddito fisso offrono rendimenti scarsi o addirittura negativi . Insomma, sono le circostanze a rendere gli investimenti in Borsa particolarmente vantaggiosi, ma solo per chi è in grado di sapersi destreggiare nel mercato azionario.

Qual è stato il tuo miglior investimento in azioni?

Probabilmente quello concluso con le azioni di BasicNet, un gruppo italiano che opera nel settore dell'abbigliamento ed è quotato alla Borsa di Milano. Ai tempi, nel 2002, essendo l’azienda proprietaria del marchio Robe di Kappa aveva prodotto le divise della nazionale italiana e, ad ogni partita vinta, le quotazioni salivano alle stelle. Poi l’Italia uscì dal mondiale (in molti ricorderanno senz’altro lo scandalo dell’arbitro Moreno) e le quotazioni crollarono. Coloro che furono in grado di intuire il fondo da cui le azioni rimbalzarono violentemente fecero ottimi affari.

La capacità di investire si può insegnare?

Dal 2007 collaboro in un forum di trading: www.tradingforum.it. Qui vi è una mia discussione intitolata “massacrati ma interessanti” dove dal 2007 ad oggi pubblico in tempo reale parte della mia operatività. Lo scopo è quello di dimostrare nel tempo le mie capacità in un contesto di mercato molto difficile e devo dire che fino ad oggi i risultati sono andati oltre le mie più rosee aspettative. In ogni caso, il nostro forum di trading è molto utile per apprendere le tecniche operative degli utenti più esperti, pertanto suggerisco la sua lettura sia ai trader neofiti, sia a quelli più navigati.

Investire in Borsa, a tuo avviso, è vantaggioso solo nella forma classica o anche con il sistema delle opzioni binarie?

Io personalmente investo solo nella Borsa Italiana, ho provato con quella americana ma preferisco Piazza Affari. Quanto alle opzioni binarie, a mio avviso sono un sistema molto rischioso, credo che il 95% di chi tenta questa carta faccia una brutta fine, ma ci sono comunque persone che conoscono bene le tecniche e riescono a guadagnare cifre importanti. Io personalmente suggerisco di investire in azioni soprattutto perché i titoli di stato non rendono più e, se si acquisiscono le competenze giuste, si possono ottenere ottimi guadagni. Tutto sta nel superare quantomeno una soglia di rendimento del 5% all’anno.

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